"Basta, quel sottopasso va rifatto" Il rione San Biagio chiede sicurezza

Codogno, l’attuale percorso pedonale è pericoloso e soggetto ad allagamenti. Per ora c’è uno studio di fattibilità, non i soldi

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di Mario Borra

Il nodo del nuovo sottopasso pedonale di via Borsa è stata una delle questioni "calde" che ha animato l’incontro pubblico tenutosi giovedì sera presso l’oratorio al villaggio San Biagio, il popoloso rione al di là della ferrovia che ha accolto in massa (c’erano almeno ottanta persone) l’invito dell’amministrazione comunale, su sollecitazione del comitato di quartiere, a ritrovarsi per parlare di tante problematiche sul tappeto. L’attuale budello, sorto alla fine degli anni Cinquanta, è stretto, pericoloso, sporco e soggetto ad allagamenti. Il sindaco Francesco Passerini, però, non ha potuto garantire nulla in fatto di realizzazione in tempi brevi ma ha ribadito che attualmente esiste solo uno studio di fattibilità redatto da Rfi e nessuna linea di finanziamento aperta (la stima dell’opera di aggira sui tre milioni e mezzo).

Le soluzioni potrebbero essere due: inserire l’intervento nel secondo lotto dell’allargamento della linea ferrata Milano-Cremona-Mantova con la possibilità dunque di attingere a risorse già stanziate oppure puntare ai soldi di bandi regionali o statali. Le altre questioni sollevate di fatto sono sul tappeto ormai da anni: il secondo tratto di via Kennedy non asfaltato, la passerella sopra i binari che cade a pezzi, posteggio selvaggio lungo viale San Biagio e caos fuori dalla scuola a cui si è aggiunto in questo ultimo periodo, secondo i "villaggini", uno scadimento della qualità della città con mancanza di negozi e servizi. Resta problematico anche il nodo dell’ex fabbrica chimica dismessa Fardeco di via Borsa: un gruppetto di ragazzi inglesi, un paio francesi e pure qualcuno che filmava la maxi area interna con l’ausilio di un drone sono stati pizzicati recentemente da alcuni residenti "sentinella" e qualcuno teme che i vari sopralluoghi siano propedeutici all’organizzazione di qualche rave party abusivo.

Il primo cittadino ha infine ricordato a grandi linee il progetto sul quartiere fieristico (che porterà anche spazi pubblici come sale e teatro) con soldi già a disposizione e le gare d’appalto pronte a partire: di fronte al polo fieristico, sorgerà un maxi parcheggio per circa 300 posti auto. La pressione della gente presente (che è rimasta anche con il buio calante che ha reso surreale l’assemblea all’aperto senza luci) ha portato a sollevare altri problemi riguardanti ogni singola via del rione, dalle corse di auto che sfrecciano in viale Papa Giovanni XXIII, alla mancanza di pulizia nel tratto di via Grossi, ai topi e bisce che escono dall’ex fabbrica Fardeco e che invadono le strade.