Basso Lodigiano, gli anziani mettono in fuga i truffatori

Hanno messo in pratica i consigli ricevuti dai carabinieri

Un incontro anti truffa a Brembio (archivio)

Un incontro anti truffa a Brembio (archivio)

Truffatori? "No grazie". Alcuni anziani del Basso Lodigiano, residenti nei Comuni di Caselle Landi, Guardamiglio e Secugnago, hanno sventato tre truffe mettendo in pratica i consigli ricevuti di recente, dai carabinieri, durante incontri “anti raggiro”. Sono stati raggiunti nelle rispettive tre case da falsi tecnici dell'acquedotto che, in tutti gli episodi, hanno simulato una contaminazione dell'impianto idrico e chiesto di entrare per eseguire accertamenti. Invece di aprirgli, però, i nonni gli hanno detto di pazientare alla porta e hanno chiamato il 112 per accertarsi della situazione.

L’atteggiamento cauto e la chiamata alle forze dell’ordine, però, hanno messo in fuga gli impostori. Il colpo è appunto stato tentato in tre diverse abitazioni e con identico modus operandi. Ma stavolta senza vittime. I carabinieri della compagnia di Codogno e di quella di Lodi insistono quindi con gli incontri di sensibilizzazione sulla tematica, convinti della bontà dell'iniziativa. Troppi anziani in buona fede, infatti, in passato, si sono visti portare via soldi e averi da malfattori senza scrupoli che venivano accolti con fiducia. Negli ultimi mesi, in sinergia con le altre forze di polizia e sotto il coordinamento della Prefettura di Lodi, i carabinieri della Compagnia di Codogno hanno moltiplicato queste opere di sensibilizzazione, appunto finalizzate al contrasto dell’odioso fenomeno. Le iniziative, organizzate in diversi luoghi di aggregazione, hanno interessato tutti i comuni del Basso Lodigiano. Spesso le vittime sono cadute nei tranelli perché, in modo subdolo, i truffatori hanno fatto persino leva su sentimenti “viscerali” , quali l’amore per i figli, coinvolti in fantomatici incidenti stradali mai avvenuti e bisognosi di soldi etc.

Ecco il motivo degli assidui incontri nelle parrocchie, nei centri culturali, nelle aule consiliari, nei circoli ricreativi e nelle sedi delle associazioni di quartiere e persino con un "porta a porta" . Si lavora in concerto e con la collaborazione di Enti locali e autorità religiose. Sempre i militari, durante gli appuntamenti, hanno distribuito un vademecum contenente preziose indicazioni per proteggersi. Materiale aggiuntivo all’opuscolo “Più sicuri insieme”, predisposto dalla Prefettura di Lodi e già da tempo in distribuzione.