Lodi, una “corte” abusiva nell’angolo verde

Tre baracche abitate sulla strada che dalla città porta a Belgiardino

Le costruzioni seminascoste

Le costruzioni seminascoste

Lodi, 14 marzo 2018 - Abuso edilizio nell’angolo verde rimasto lungo la strada che dalla città porta al centro del Belgiardino, frequentatissimo dai lodigiani non appena inizia la stagione dei pic-nic. Complice la massicciata ciclopedonale rialzata che, dall’estate scorsa, fa da nuovo argine a protezione della città rispetto a possibili esondazioni del fiume Adda, ignoti hanno costruito, in uno degli angoli meno visibili, delle casotte con materiali in parte di fortuna, in parte edili. Si va infatti dai teloni di plastica alle tegole sul tetto, dal legname a lastre prefabbricate.

Almeno tre le edificazioni abbastanza strutturate visibili, con tetto, porta e finestra, anche se chiuse a corte. Martedì mattina, da una delle ‘abitazioni’, si è visto uscire un solo uomo, con un cane; parcheggiata, lì accanto, c’era una bicicletta. L’area, infatti, non è raggiungibile in auto. Ci si arriva, attraverso un campo, dove finisce viale Torino, zona Martinetta, attraverso un’apertura in una recinzione. Oppure imboccando, in fondo a via Napoli, che porta al Belgiardino, la nuova ciclabile sterrata, passando per una delle grandi chiaviche antiesondazione realizzate dall’Aipo. Lì, dall’alto, si vede, in zona golenale, un’altra area che appare utilizzata abusivamente con materiali di scarto.

Il caso  è già sotto la lente delle autorità da alcuni mesi. Il Comune ha recepito una segnalazione di reato della polizia giudiziaria relativa all’abuso edilizio. Con un sopralluogo effettuato il 19 settembre 2017, è scritto in un atto di palazzo Broletto, è stata "accertata la presenza di opere non autorizzate". L’area, nel Pgt, risulta tra gli "ambiti di interesse paesistico ambientale" ed in parte come "parco Naturale Adda Sud"; "entro entrambi gli ambiti è vietata qualsiasi edificazione". Come "proprietari dei terreni ma non committenti" vengono indicate tre srl.

Un’ordinanza è stata emessa dall’amministrazione il 12 febbraio. Anche se capita di trovare dormitori di fortuna alle porte della città, specie sotto il cavalcavia extraurbano della tangenziale, Lodi non è abituata agli accampamenti abusivi.