Centropadana e Bcc Treviglio vanno verso la fusione

Nascerebbe un colosso che conta quarantamila soci

Serafino Bassanetti

Serafino Bassanetti

Lodi, 16 marzo 2017 - Le Bcc Centropadana e Treviglio si preparano alla fusione. I due istituti, insieme, potranno così costituire uno dei poli italiani più importanti del mondo del Credito cooperativo. I due presidenti, quello lodigiano Serafino Bassanetti e il bergamasco Giovanni Grazioli, hanno dato mandato alla Federazione lombarda delle Banche di Credito cooperativo di elaborare una prima ipotesi di piano industriale finalizzato alla realizzazione di un progetto di aggregazione tra le due realtà, che poi verrà sottoposto all’attenzione degli Organi di vigilanza che dovranno verificarne la concreta fattibilità.

Per la Banca Centropadana sarebbe la conclusione di un progetto già partito nel 2014 con le acquisizioni degli istituti Creta e Farnese. La fusione con la Bcc di Treviglio, un colosso con oltre un secolo di storia e un fortissimo radicamento territoriale, porterebbe alla nascita di un colosso del mondo Bcc con oltre un centinaio di filiali dislocate tra le province di Pavia, Lodi e Cremona, Milano città e l’area Sudmilanese, oltre ovviamente alla Bergamasca, senza contare gli sportelli in provincia di Parma e Piacenza e quelli nell’Alessandrino. Il progetto è ambizioso, soprattutto perché la Bcc di Treviglio dovrà rinunciare all’idea di restare banca autonoma. A rompere gli indugi è stata la Bcc Centropadana. L’istituto lodigiano, infatti, nonostante i circa 18mila soci (di cui 1.600 aziende) contro i 21mila della consorella Treviglio, è forte abbastanza per far valere il proprio valore sul mercato.

Per la Bcc Centropadana, il 2016, è stato un anno di novità, di grandi cambiamenti come la nuova sede trasferita da Guardamiglio a Lodi. Pare che Centropadana, in caso di fusione, sarebbe fermamente interessata a mantenere la presidenza della futura banca e della sede legale a Lodi, lasciando alla consorella di Treviglio le altre sedi operative. Gli uffici dovrebbero restare quindi a palazzo Sommariva, la sede inaugurata meno di un anno fa, in corso Roma. La decisione della Federazione lombarda arriverà nelle prossime settimane. Decisivo, poi, sarà il parere degli Organi di vigilanza che dovranno accertare la reale fattibilità dell’ambizioso progetto.