Avis, aumentano i donatori: incremento record per il plasma

Lodigiano in controtendenza rispetto al resto d'Italia

Da sinistra Giovanni Scietti, Michele Di Palma, Domenica Lucini, Monica Fiorentini, Giuseppe Cambiè

Da sinistra Giovanni Scietti, Michele Di Palma, Domenica Lucini, Monica Fiorentini, Giuseppe Cambiè

Lodi, 17 marzo 2019 - Per la sezione Avis della provincia di Lodi è stato un 2018 da incorniciare. Tutti gli indici donazionali hanno registrato il segno più dopo cinque anni di flessione. Aumento di 51 donatori pari a +0,67%. Aumento di 466 donazioni totali pari a +3,07% di cui: sangue intero +1,02%, plasma +14,42%, citoaferesi/multicomponent +37,21%. Numero di donazioni annue per donatore è passato da 1,98 a 2,03 pari a +2,53%. Questi i dati presentati ieri durante l’assemblea annuale di Avis provinciale che si è tenuta nella sala dell’oratorio di San Bernardo alla presenza di circa 80 delegati. Presenti anche il presidente Avis regionale Oscar Bianchi, il primario del centro trasfusionale di Lodi, Giuseppe Cambiè, e il vicesindaco di Lodi Lorenzo Maggi, donatore Avis da 19 anni e che ha finora effettuato 52 donazioni.

«I dati sono finalmente positivi e il merito e tutto dei donatori – sottolinea il presidente provinciale Avis Lodi, Michele Di Palma –. Per noi, come associazione, questo è solo un punto di partenza. Bisogna continuare così e cercare di aumentare soprattutto il numero di soci donatori. Chiedo alle Avis locali di avere maggiore attenzione nel reclutamento di nuovi donatori. Un altro aspetto che stiamo valutando è la qualità del servizio nei centri trasfusionali: siamo convinti che anche nei centri di raccolta bisognerà fare qualche intervento per migliorare le strutture che a volte non sono idonee». L’associazione ha già ben chiaro cosa fare nel 2019. L’obiettivo dell’Avis di Lodi è organizzare le donazioni su appuntamento o comunque con fasce orarie definite che permettano ai donatori di non dover aspettare molto tempo per poter fare la propria donazione.

La stessa cosa avviene già per il plasma, ma l’associazione ritiene che sia utile estenderlo anche al sangue intero. «Stiamo per attivare un tavolo per discutere come organizzare le donazioni su appuntamento – dice il presidente Avis provincia di Lodi –. Ma oltre a evitare le attese puntiamo a ottimizzare il servizio. Per esempio, l’idea è di evitare le eccedenze di donazioni dei gruppi sanguigni dove già ci sono molte scorte». Le altre novità dell’Avis provinciale è la nuova sede in viale Pavia che ha permesso di diminuire considerevolmente i costi di gestione, passando da una canone di affitto annuo di 6mila euro più spese e bollette di via Cavour a uno di 2.400 euro comprensivo di tutte le spese, liberando diverse risorse che potranno essere destinate ad altre attività istituzionali. Nel corso del 2019 dovrebbe poi essere realizzata l’infrastruttura per il passaggio dei dati direttamente da Emonet (software utilizzato in ambito ospedaliero) ad Avisnet, andando a migliorare ulteriormente l’esperienza d’uso per i volontari delle varie Avis comunali. Pronta a partire anche la nuova campagna pubblicitaria «Diventa un eroe dona il sangue» che servirà ad accrescere ancora il numero di donatori.