Lodi, premi in eccesso ai dirigenti: assunzioni bloccate in Comune

la giunta guidata dalla sindaca Sara Casanova ha accertato che tra il 2008 e il 2015 il “superamento” dei limiti è stato, complessivamente, di oltre 728 mila euro

Il sindaco di Lodi Sara Casanova

Il sindaco di Lodi Sara Casanova

Lodi, 21 febbraio 2019 - Premi di merito che andavano oltre il fondo accantonato: la giunta guidata dalla sindaca Sara Casanova ha accertato che tra il 2008 e il 2015 il “superamento” dei limiti è stato, complessivamente, di oltre 728 mila euro. Un importo che i dirigenti in carica oggi (sono 4, in passato ce ne sono stati fino a 9), dovranno ripianare, rinunciando al 20% dell’indennità aggiuntiva fino al 2032. Il Comune, inoltre, non potrà assumere altre figure apicali. «Una più corretta gestione delle risorse negli anni passati avrebbe consentito alla nostra amministrazione e a quelle future di fare scelte che oggi invece ci sono precluse – commenta la sindaca Sara Casanova – la rideterminazione dei fondi, oltre alla riduzione della retribuzione degli attuali dirigenti, comporterà infatti l’impossibilità di assumere nuove figure dirigenziali».

La revisione del fondo dirigenti ha riguardato il periodo 1996-2018 e ha impegnato il Comune per un anno e mezzo: il fondo, nell’ultimo decennio (periodo in cui non era ancora stata raggiunta la prescrizione), oscillava tra i 240 e i 287 mila euro all’anno ma i premi effettivamente pagati invece sono variati dai 300 ai 410 mila euro. Gli anni con lo sforamento più marcato sono stati il 2009, con una differenza in negativo di oltre 123 mila euro, il 2010 con 104 mila e poi il 2008 e il 2013 entrambi appena sotto i 100 mila euro. «Lodi è una delle poche città ad aver attivato questa procedura di ispezione, prevista da una direttiva della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 2014, senza l’intervento della Ragioneria generale dello Stato» rimarca Casanova, ringraziando i revisori e l’attuale dirigenza. Dal 2016, complice anche la riduzione dei dirigenti, i numeri sono tornati in attivo. «Le operazioni di recupero delle somme in eccedenza – fa sapere il Comune – partiranno nel 2017 e andranno a regime nel 2018 per una quota costante pari al 20% delle risorse previste annualmente per i fondi, fino al recupero completo».

Il rigore messo in campo dalla sindaca Casanova ha raggiunto anche un dipendente, che aveva un incarico a tempo indeterminato a palazzo Broletto dal 1999: S.M. è stato licenziato per delle assenze ingiustificate. Il lavoratore in questione non è un “furbetto del cartellino”: non si è presentato al lavoro e non ha timbrato, quindi non ha pecepito somme indebite ma, convocato il 19 novembre, secondo il Comune non ha saputo «giustificare le assenze» all’Ufficio Procedimento Disciplinare, che il 14 febbraio ha dunque deciso per il licenziamento disciplinare (provvedimento che può scattare con un minimo di 3 giorni di assenza ingiustificata in 2 anni). Dato il necessario preavviso, S.M. resterà in carica fino al 30 giugno.