Casale, il centrodestra chiede le dimissioni dell'assessore Canova

Sotto accusa un post su Facebook relativo alla Giornata del Ricordo per le vittime delle Foibe

Il gruppo di centrodestra che chiede le dimissioni di Canova

Il gruppo di centrodestra che chiede le dimissioni di Canova

Casalpusterlengo (Lodi), 12 febbraio 2018 - Ancora sotto accusa l'attività sui Social Network dell'assessore Luca Canova. Il responsabile di Ambiente e Lavori pubblici della giunta Concordati a Casale è finito nuovamente sotto accusa per i post pubblicati su Facebook. Oggi ad accusare Canova è il centrodestra formato da Lega Nord, Fratelli d'Italia, Forza Italia e Cambiamo Casale che ne chiede le dimissioni.

Nei giorni scorsi l'assessore ha pubblicato sul proprio profilo personale un lungo post riguardante la Giornata del Ricordo sulle vittime delle Foibe, esternando delle considerazioni che agli esponenti del centrodestra non sono assolutamente piaciute. "Un intervento che ci ha sicuramente stupito visto il grave momento storico a cui si fa riferimento - spiega Francesco Pesatori -. Nessuno nega la libertà d'espressione, ma ci si deve anche assumere le responsabilità di quanto si fa". Tra i passaggi finiti sotto accusa gli esponenti del centrodestra ne sottolineano uno, ovvero "che ci dovevano fare, una volta sconfitti? I grattini? No. Ci hanno massacrato. E onestamente non vedo perché non avrebbero dovuto farlo".

"Chiediamo che sindaco e presidente del consiglio comunale prendano le distanze e provvedimenti nei confronti di un assessore che Casale non merita. Ha utilizzato espressioni inopportune come 'can can' che poco si addicono a quanto successo" conclude Pesatori. "Lui è l'assessore di tutta Casale che ha fatto una nuova uscita spiacevole - spiega invece Fabio Grazioli, appoggiato da Elia Delmiglio e Flavio Parmesani -. Essendo poi sparito questo post, penso che anche lui si sia reso conto da solo di quanto detto. Ma non basta, le dimissioni è legittimo che vengano chieste. Il suo è un ragionamento che non ha né capo né coda. Sono quattro anni che assistiamo a ciò ed è ora di dire basta". "Una persona che occupa una carica pubblica non può permettersi certi commenti. Sono gesti da condannare perché con la vita delle persone non si deve scherzare, di chiunque essa sia"conclude Angelo Caccialanza.