Artigiani Lodigiani: "Senza lavoro non si riparte, il 2023 parte con grande incertezza"

Il segretario Sangalli: l’aumento del tasso d’interesse rischia di compromettere tutti gli investimenti

Mauro Sangalli, segretario generale dell’Unione Artigiani di Lodi

Mauro Sangalli, segretario generale dell’Unione Artigiani di Lodi

Lodi, 5 gennaio 2023 - "Noi per tradizione siamo ottimisti, ma bisogna riconoscere che il 2023 si apre all’insegna di una grande incertezza". Mauro Sangalli, segretario dell’Unione Artigiani di Lodi, mette a fuoco i problemi principali dell’economia locale e pone sul tavolo alcune proposte per creare le condizioni di un nuovo sviluppo territoriale. Guerra in Ucraina, costi del gas e delle materie prime e le elezioni regionali di inizio anno, rappresentano elementi che inevitabilmente influiranno sulle attività economiche. Il numero di imprese attive nel Lodigiano è di circa 14mila unità, di queste circa 4.800 appartengono al mondo artigianale ("ad inizio 2008 eravamo più di 6.300 ed eravamo la provincia più “artigianale” della Lombardia" ricorda Sangalli).

Dalle Costruzioni al Metalmeccanico

Il settore principale nel Lodigiano resta quello delle Costruzioni, seguito da Servizi e Metalmeccanico. "Analizzando la situazione attuale si può dire che il comparto elettromeccanico (quadri elettrici e altri prodotti di filiera) - evidenzia il segretario dell’Unione Artigiani –, pur tra alti e bassi nell’ultimo periodo è riuscito a tenere soprattutto grazie alle esportazioni. L’edilizia invece, già in crisi prima del 2008, ha potuto beneficiare delle opportunità dei “superbonus”, ma adesso si ridurranno e soprattutto non si sa cosa accadrà sul medio-lungo periodo".

L'aumento del tasso d'interesse

Una delle preoccupazioni principali di questo nuovo anno è rappresentata poi dall’aumento del tasso d’interesse. "Non si tornerà indietro di certo nei prossimi mesi da questo punto di vista – sottolinea Sangalli – e questa condizione comprometterà gli investimenti. Sotto questo aspetto il nostro consorzio Artfidi Lombardia potrà svolgere un ruolo importante soprattutto in aiuto ai “piccoli”". Più specificamente per il Lodigiano, dall’Unione Artigiani arriva l’appello a creare nuove condizioni di sviluppo.

Nuovo piano territoriale

"Negli ultimi anni sono stati trainanti, per il territorio, il comparto Chimico e quello della Cosmesi, legato soprattutto ai territori cremasco e bergamasco – ricorda Sangalli –. Credo che si possa puntare su questi tipi di realtà che poi possono mantenere una corposa filiera, fatta ad esempio di parrucchiere ed estetiste. Inoltre nei prossimi mesi dovrà essere messo a punto il nuovo piano territoriale provinciale e sarà un documento fondamentale: abbiamo già avuto due incontri e attorno allo stesso tavolo si stanno sedendo imprenditori e amministratori. Ci sono le condizioni per fare bene. Sarà necessario puntare soprattutto sulle aree dismesse con una programmazione ordinata e coordinata".

Agevolazioni per le imprese

"Una cosa deve essere chiara per tutti – aggiunge -: senza lavoro non si riparte. E non si alimenta neppure il mercato interno che costituisce l’ossatura dell’economia lodigiana. Già qualche anno fa avevo lanciato l’idea di definire una serie agevolazioni per le imprese che si insediano nel Lodigiano, poi è arrivato il Covid e si è arenato tutto. Adesso è il momento di riprendere in mano le fila di questo discorso, grazie anche al fatto che adesso si è insediata pure la Consulta della Camera di commercio". "Abbiamo infrastutture importanti e una formazione professionale di altà qualità dei nostri giovani, condizioni che potrebbero fare gola a diversi imprenditori" conclude.