Vestiti spariti e cellulare bloccato, il mistero della 35enne annegata in piscina

Lodi, dopo tre mesi resta ancora aperta l'ipotesi dell'omicidio

Josephine Odijie, 35 anni

Josephine Odijie, 35 anni

Castelgerundo (Lodi), 128 agosto 2018 - Proseguono le indagini del pm Sara Mantovani sulla morte per annegamento di Josephine Odijie, la nigeriana di 35 anni trovata senza vita il 3 giugno nella piscina di una villa di cascina Reghinera a Castelgerundo, nel Basso Lodigiano.

Dopo tre mesi non ci sono ancora indagati ma resta aperto il fascicolo per omicidio. Troppi gli aspetti non ancora chiari sulla morte di Josephine, che da otto anni frequentava Stefano Acerbi, 78enne imprenditore agricolo e proprietario della villa dove la donna è stata trovata senza vita. Acerbi al momento della tragedia si trovava in barca con amici in Toscana e ai carabinieri ha raccontato che Josephine quel weekend non lo avrebbe seguito perché pochi giorni dopo avrebbe dovuto sostenere l’esame per diventare operatrice sanitaria. Di sicuro quella sera, poco prima di morire, aveva bevuto molto alcol. Poi, secondo la ricostruzione, la nigeriana avrebbe deciso di fare il bagno in piscina nuda, percorrendo circa cento metri di cortile. Uno scenario che, pur se ritenuto credibile, racchiude ancora un’incognita: che fine hanno fatto i suoi vestiti? Li ha lasciati a casa sua o, se se li è tolti a bordo piscina, dove sono spariti? Altre novità potrebbero arrivare dall’analisi del cellulare, ancora in Germania per essere sbloccato.