Giovane nigeriana trovata morta annegata, sopralluogo in piscina

Restano ancora tanti dubbi da sciogliere sulla morte della donna

Josephine Odijie, 35 anni

Josephine Odijie, 35 anni

Castelgerundo (Lodi), 7 giugno 2018 - È frenetica in queste ore l’attività della procura di Lodi per fare chiarezza sulla morte di Josephine Odijie. Un lungo confronto ieri si é tenuto negli uffici di viale Milano tra il procuratore Domenico Chiaro e i carabinieri di Lodi e Codogno per riuscire a risolvere il caso della 35enne di origine nigeriana trovata senza vita, nuda, sul fondo della piscina, domenica pomeriggio nella villa di cascina Reghinera a Castelgerundo. 

I primi esiti dell’autopsia disposta martedì mattina sono sul tavolo del procuratore Chiaro e parlano di annegamento. Ma restano ancora tanti dubbi da sciogliere sulla morte della donna. La procura di Lodi ha aperto un fascicolo contro ignoti per riuscire a chiarire le cause di una dinamica ancora ricca di interrogativi. Il medico legale dell’istituto di Medicina legale di Pavia ha evidenziato diversi lividi sulla gambe della 35enne che però per il procuratore potrebbero essere compatibili sia con una caduta accidentale in piscina, sia con altre ipotesi più violente. Insomma, i contorni di questa vicenda sono ancora tutti da definire. Per ora i punti fermi sono che a lanciare l’allarme è stata una vicina di casa che ogni tanto si recava nella villa per dare una mano nelle pulizie dell’enorme cascina. La donna ha riferito di aver visto Josephine immobile in piscina. All’arrivo delle forze dell’ordine l’abitazione è stata trovato in uno strano disordine, non tale da giustifare però l’ipotesi di una rapina finita male. Per tutta la giornata di ieri i giornalisti hanno presidiato l’ingresso della cascina.

Nel frattempo il convivente della donna, Stefano Acerbi, 78 anni, imprenditore agricolo e presidente della sezione prodotto Bieticoltura, Pomodoro e Coltivazioni sottocontratto di Confagricoltura Milano Lodi e Monza Brianza, è rimasto asserragliato nella sua abitazione e non ha rilasciato dichiarazioni. Alle 17 circa ha aperto la porta ai carabinieri che gli hanno fatto visita per effettuare un altro sopralluogo in piscina e in casa. L'uomo al momento del ritrovamento del corpo Acerbi era in vacanza in Toscana impegnato in un giro in barca. Josephine - ha spiegato lui stesso agli investigatori - non era partita con lui perché lunedì avrebbe dovuto sostenere un esame a Lodi per diventare operatrice sociosanitaria. L’uomo, vedovo da anni, è rientrato nella sua abitazione già domenica sera ed è stato ascoltato subito dai carabinieri di Codogno. Un elemento che non sta di certo aiutando gli inquirenti è anche la totale assenza di un impiabnto di videosorveglianza nella grande proprietà.