Giovane donna trovata annegata in piscina, il compagno: "E' stato un malore"

Castelgerundo, il 78enne Stefano Acerbi all'Ansa: "Veniva a stare da me ma non convivevamo, lei risiedeva nella cascina di fronte"

Josephine Odijie, 35 anni

Josephine Odijie, 35 anni

Castelgerundo (Lodi), 5 giugno 2018 - "Secondo me è stato un malore". Così Stefano Acerbi, 78 anni, si spiega la morte della compagna di 35, Josephine Odijie, il cui cadavere è stato trovato nella piscina della cascina Reghinera di cui è proprietario a Castelgerundo, nel Lodigiano.

L'uomo si trovava fuori regione quando è stato trovato il corpo della nigeriana. "Secondo me è stato un malore, una congestione - ha detto all'Ansa nella cascina di Cavacurta di Castelgerundo - anche perché era molto tesa per l'esame di operatrice socio sanitaria che avrebbe dovuto sostenere ieri". Un lavoro del quale però non aveva bisogno. "Io l'ho conosciuta quando nove anni fa andai a Milano per acquistare dell'abbigliamento. Lei era in un negozio, faceva la commessa. Non ci siamo più persi di vista" però "non convivevamo stabilmente, ogni tanto lei veniva a stare da me per diverse ore ma da due anni a questa parte lei risiedeva nella cascina di fronte alla mia, non con me". Acerbi esclude "assolutamente" che ci fossero zone d'ombra nella vita di Josephine, di cui conosceva gli amici. "Io l'ho portata in società. Sia qui nel Lodigiano sia a Milano. Ora non avrebbe nemmeno avuto bisogno di lavorare. Avrebbe fatto questo concorso e avrebbe lavorato - ha concluso - solo per realizzarsi".