Allarme cinghiali, a Lodi siglato il primo protocollo regionale

Per ottimizzare le risorse da impiegare nel contenimento si interverrà su segnalazione. Nel 2019 un branco causò un incidente mortale sulla A1

Il prefetto di Lodi

Il prefetto di Lodi

Lodi, 22 marzo 2021 - Sottoscritto in Prefettura a Lodi il protocollo d’intesa sulle misure di intervento per la gestione dei cinghiali e degli gli ungulati in generale. Dopo oltre due anni di valutazioni, seguite, in particolare, all’incidente mortale avvenuto, a Livraga, all’inizio del 2019, lungo l’Autostrada del sole, la Prefettura di Lodi ha coordinato un incontro decisivo. All’epoca era morta una persona per l’attraversamento improvviso di un branco di cinghiali lungo la tratta. E oggi il prefetto di Lodi, Giuseppe Montella, ha siglato il documento con i rappresentanti dell’assessorato all’Agricoltura, alimentazione e sistemi Verdi di Provincia e Comune di Lodi, Coldiretti, Confagricoltura e gli Ambiti territoriale di Caccia Laudense Nord e Laudense Sud. Tutti collegati in videoconferenza.

In Prefettura hanno ricordato che la problematica dei cinghiali in provincia, zona normalmente non vocata alla presenza di questa specie, era salita agli onori della cronaca a seguito del tragico incidente mortale in A1 dell’inizio del 2019. Il protocollo va a supporto dei piani di abbattimento e controllo e prevede, oltre al monitoraggio del fenomeno, mediante riunioni periodiche dei sottoscrittori, il coinvolgimento degli iscritti di Coldiretti e Confagricoltura che si impegneranno a segnalare eventuali avvistamenti di ungulati alla Polizia Provinciale. L’obiettivo è ottimizzare lo sforzo e le risorse da impiegare nelle attività di intervento e quindi orientare le uscite dei controllori sulla base degli effettivi avvistamenti.

Il prefetto ha sottolineato l’importanza del documento ”come ulteriore testimonianza della stretta sinergia e collaborazione tra gli enti pubblici sottoscrittori e le associazioni di categoria interessate - ha ribadito -. L’accordo, primo in Regione, secondo le intenzioni dell’assessorato regionale, rappresenta un modello da esportare anche in altre realtà e sarà nei prossimi mesi oggetto di verifica ed analisi”.