Lodi, alberi pericolanti: a una settimana dal 'tornado' la città non è ancora sicura

Sono i cittadini a segnalare le situazioni di pericolo e a lanciare appelli alle autorità

Maltempo a Lodi

Maltempo a Lodi

Lodi, 20 agosto 2019 - Un grosso e pesante ramo di un 'cedro dell'Himalaya', piantumato nel campetto Aler a Campo Marte negli anni '50, è visibilmente spezzato e rischia di cadere al suolo, colpendo chi abitualmente frequenta il giardino pubblico, punto di ritrovo di quartiere.

Un 'segno' lasciato dal piccolo tornado che ha sferzato il Lodigiano lunedì 12 agosto, abbattendo filari di alberi, scoperchiando tetti di case, capannoni e aziende agricole, danneggiando beni pubblici ed impegnando per giorni i Vigili del Fuoco. Di questi giorni la conta dei danni nei Comuni, che supera già i 5 milioni di euro. "Quel grande ramo è pericoloso - sottolinea Carlo Bajoni, uno dei residenti e tra i promotori del gruppo Facebook Residenti Campo Marte social street -; i Vigili del Fuoco sono intervenuti per tagliare e rimuovere i rami caduti in strada, che impedivano la cricolazione (i resti sono accatastati lì accanto), ma quel ramo, molto grosso, rischia di cadere su un'area frequentata dai bambini. Chiediamo che, almeno, venga recintata perché chi ci passa sotto non è conscio del pericolo".

Analoga richiesta fatta da una cittadina delle Fanfani per un noce che è si è inclinato verso la strada la sera della tromba d'aria. "Quella notte stessa le forze dell'ordine misero una striscia rossa e bianca per delimitare il passaggio delle auto, ma al mattino era già a terra - spiega Elena De Benedetti -. Lì, in piazzale I Maggio, di fronte alla scuola Don Gnocchi, ci sono due vie di ingresso divise da un'aiuola per cui chiuderne una, per sicurezza, non crea problemi. Se dovesse arrivare il vento forte, infatti, chi di passaggio, auto, ciclista o pedone, rischierebbe sicuramente di finire investito". Dopo essersi rivolta, invano, a Vigili del Fuoco e Polizia locale tramite l'app 1Safe, ora la residente ha scritto all'assessore allEcologia Alberto Tarchini, a cui rivolge un appello: "Al di là del discorso sicurezza, che è primario, volevo chiedere se questo albero, non essendo molto grande, si possa raddrizzare e consolidare in qualche modo, cosa di cui sarei felice, invece di essere abbattuto".