Lodi, ospitalità diffusa per i migranti: 600 letti in appartamenti

La prefettura ha emesso due bandi. Rimborsi in calo per chi ospita

Alcuni immigrati in un presidio sotto la prefettura

Alcuni immigrati in un presidio sotto la prefettura

Lodi, 19 febbraio 2019 - Novità nel bando emesso ieri dalla Prefettura per l’affidamento dell’accoglienza di stranieri richiedenti protezione internazionale: innanzitutto la gara è indetta per aiutare un massimo di 600 migranti, dato che il numero delle presenze è in decrescita rispetto ai 1.000 di 2 anni fa e agli 860 previsti dal bando del dicembre 2017, ancora in corso, e oggi attestati su 580/590 persone. Inoltre l’assegnazione, anziché annuale, è per due anni. Ma la differenza sostanziale, che è poi la scelta compiuta dalla Prefettura di Lodi rispetto ai criteri di base stabiliti dal Governo, è che sono state indette due diverse procedure di assegnazione al fine di privilegiare un’accoglienza diffusa nel territorio.

Un primo bando, infatti, da 15,897 milioni di euro (Iva esclusa) per 2 anni privilegia chi offre accoglienza in singole unità abitative, affidando un massimo di 50 migranti a ciascun gestore che deve poi comunque garantire dei servizi in rete. Solo nel caso in cui col primo bando non dovessero essere coperte le richieste per tutti i 600 migranti, si farà ricorso al secondo bando che prevede l’alloggiamento in “centri collettivi” per un fabbisogno presunto massimo di 200 posti con un esborso di 6,540 milioni (che andrebbero detratti dal primo bando).

Nel primo caso il rimborso sarà di 18 euro a base d’asta per migrante al giorno, più 2,50 euro di pocket money fisso al giorno a persona sempre nei due anni e 150 euro annui per un kit di pacco/vestiario (stimati al massimo 4 turn over di persone); nel secondo la base d’asta è di 23 euro perché se in appartamento è sufficiente consegnare agli stranieri la spesa e pensano poi loro a far da mangiare o a pulire la casa, nei centri collettivi è necessario attivare servizi quali refezione o catering, lavanderia, ecc. Nell’appalto in corso la spesa per migrante è di 34 euro.

«Abbiamo sempre preso le offerte che ci arrivavano dal mercato, pur cercando di evitare grosse concentrazioni – spiegano dalla Prefettura –. Ora la nostra scelta, come provincia, data la peculiarità del territorio, è di privilegiare la microaccoglienza. Sappiamo che ci sono già operatori che fanno offerte in questo senso. Ci auguriamo che tutti e 600 i posti vengano coperti col primo bando ma se così non fosse per una parte residua accetteremmo centri con 15, 20 persone, fino ad un massimo di 50. I bandi prevedono una spesa massima che tiene conto di molti fattori, ad esempio fino al 50% di migranti in più o in meno. Ma se dovessero essere attivati a base d’asta su 600 migranti effettivi, col primo bando Lodi spenderebbe in realtà 9,6 milioni nel biennio, cioè 4,6 l’anno (Iva esclusa). Le gare saranno aperte, online, tramite Consip (centrale acquisti della pubblica amministrazione), con scadenza 22 marzo. Considerando il tempo di svolgimento delle gare, si presume l’avvio della nuova gestione da metà aprile: i due anni scattano comunque dal momento dell’assegnazione effettiva».