25 Aprile a Codogno, il sindaco non cita i partigiani: è protesta

La celebrazione al “chiuso” suscita polemiche e contestazioni

Cerimonia in sala consiliare

Cerimonia in sala consiliare

Codogno (Lodi), 26 aprile 2019 – La celebrazione  del 25 Aprile al “chiuso” della Sala consiliare aveva suscitato polemiche alla vigilia e ieri, al momento dei discorsi, c’è chi ha contestato alcuni passaggi dell’intervento a braccio del sindaco Francesco Passerini. Un botta e risposta a distanza tra una persona presente tra il pubblico che ha ricordato al primo cittadino di non dimenticarsi di citare i partigiani e la Resistenza nel suo discorso, elemento che era stato invece omesso. «Non guardiamo indietro agli spettri del passato, non facciamo questo errore. La guerra è finita nel 1945» ha detto Passerini. Ne è seguito un battibecco. «Dobbiamo partire dai principi di base da condividere al di là degli aspetti ideologici: libertà, democrazia e confronto – ha detto Passerini –. E questi valori devono essere portati avanti anche se a volte il confronto è duro».

Anche una ragazza è intervenuta ricordando la polemica pre 25 Aprile. «La piazza era il luogo ideale. Siete stati voi a decidere di festeggiare qui in Municipio». Poco prima Viviana Stroher, presidente dell’Anpi codognese aveva ricordato che il «25 Aprile è stato un giorno decisivo della nostra storia» ed anche se «oggi sembra che quello spirito sfugga, oggi siamo qui perchè crediamo in quei valori». Stroher ha ricordato tutti i nomi dei partigiani caduti in combattimento, coloro che furono fucilati, quelli che sono morti nei campi di concentramento o uccisi dai tedeschi in fuga (13 in tutto). «Il concetto di libertà si coglie solo quando viene persa» ed oggi «il cammino della Liberazione non si ferma mai». «Non dobbiamo voltarci mai dall’altra parte» ha infine ricordato Stroher facendo riferimento al ritorno del pericolo del neofascismo. Alla fine dei discorso, una ragazza ha intonato un canto partigiano per protesta, ma non ci sono state tensioni ulteriori.

«Una brutta pagina per Codogno: prima i discorsi del 25 Aprile in un’aula e non in piazza e poi il sindaco che riesce in una impresa politica poco invidiabile: non usare termini come partigiani, fascismo o nazifascismo – ha sottolineato a margine Giovanni Barbaglio della lista Codogno Democratica e Progressista –. Ha parlato di lontani “spettri del passato”, sottovalutando i tanti brutti segnali, anche di questi giorni, nella manifestazioni di sentimenti filofascisti». Dura anche Rosanna Montani di Codogno Insieme 2.0. «Una festa nazionale va festeggiata e condivisa con la piazza e con la gente» ha ribadito- «I fantasmi del passato, gli spettri purtroppo sono tornati; si vedano gli episodi recenti a Milano. Se vogliamo un futuro davvero libero e democratico per i nostri figli, non dobbiamo far finta di nulla, ma essere vigili e opporci ai germi letali del razzismo, della violenza, del sopruso, dell’intolleranza».