Lodi, 9 febbraio 2014  Cassa integrazione in deroga fino a fine giugno per gli 82 lavoratori rimasti nell’ex Polenghi: grazie all’accordo siglato ieri in Regione sono dunque ‘salvi’ per altri 3 mesi (la cigd era scaduta il 31 marzo) i 38 esuberi dichiarati da Newlat, oggi rimasti in 37 dopo una dimissione volontaria, con mobilità, registrata nel primo trimestre.

«In azienda comunque le prospettive sono tutt’altro che rosee — ammette Domenico Ossino, segretario Uila Uil e delegato Rsu —. La produzione di mozzarella è stata chiusa definitivamente dall’ultima settimana di marzo, in pratica quando abbiamo finito gli incarti: una cosa che era nell’aria da un anno e mezzo. In questo momento lavoriamo il mascarpone, perchè vicini alle festività pasquali, 5 giorni a settimana, e la ricotta per 3-4 giorni; inoltre ogni tanto, una volta a settimana, prepariamo caciotte e scamorze, che vengono subito congelate per essere spedite all’estero. Nonostante questo, con la cigd a rotazione almeno il 50% del personale rimane sempre a casa, in base alle postazioni che ciascuno occupa. La procedura è identica a quella portata avanti sinora, con possibilità di richiedere l’anticipo della cigd all’azienda. Quest’ultima continua a spingere sul part-time e a non voler quantificare gli incentivi per la mobilità volontaria».

Da giugno, comunque, potrebbero scattare i licenziamenti: «Questa proroga fino a giugno è stata un anticipo della Regione, di cui si attende copertura da parte del Ministero — precisa Ossino —. Speriamo che da giugno in avanti il Governo mantenga le azioni di supporto alla crisi. Intanto incontreremo di nuova l’azienda il 23 aprile e terremo un’assemblea con i lavoratori il 24».

Alla firma ieri in Regione erano presenti per la Cgil i delegati regionale Marco Bermani e territoriale Paolo Zanetti, per la Uil il regionale Maurizio Vezzani e territoriale Ossino, il delegato Rsu Newlat Massimo Marazzi e l’assessore comunale alle Attività Produttive di Lodi, Andrea Ferrari. «La firma dell’accordo — dichiara quest’ultimo — è un temporaneo sollievo ma non è la soluzione al problema dell’ex Polenghi, che può giungere solo con la presentazione di un serio piano industriale che contenga garanzia credibili sulla continuità produttiva dello stabilimento: dal gruppo Newlat ci aspettiamo un gesto di responsabilità».

laura.debenedetti@ilgiorno.net