Mediglia (Milano), 6 aprile 2014 - «Che la morte di Alessio non sia vana. Rendete sicura la provinciale. E continuate le ricerche del pirata, che è ancora senza volto». Martedì, nell’anniversario della scomparsa del giovane, i familiari di Alessio Farfai, il 25enne di origine toscana morto l’8 aprile 2013 in un incidente provocato da un pirata della strada, insceneranno una manifestazione pacifica sul luogo dello schianto, lungo la Sordio-Bettola, all’altezza di Mediglia.

L’obiettivo è chiedere che le indagini sull’accaduto proseguano con nuovo slancio e avviare una petizione per mettere in sicurezza la provinciale. Il presidio inizierà alle 6, ora nella quale il giovane ha perso la vita. I manifestanti si posizioneranno ai bordi della carreggiata con degli striscioni, per ricordare che è assurdo morire nel fiore dell’età, per mano ignota, mentre si va al lavoro. Quella tragica mattina Alessio percorreva la provinciale alla guida di una Nissan Micra. Era diretto a Colturano per iniziare il turno nel supermercato, dove lavorava. Cinque mesi prima il giovane si era trasferito dalla provincia di Lucca nel Milanese, in cerca di quel lavoro che in Versilia non era riuscito a trovare. Grazie a un carattere estroverso e ai suoi modi gentili, il 25enne si era ambientato bene nel nuovo contesto, dove aveva trovato anche una fidanzata. Sogni e progetti che in un attimo sono stati spezzati. Alle 6.15 la Micra è stata costretta a una brusca sterzata a causa del sorpasso azzardato eseguito da un’auto (una Ford Escort, secondo un testimone) che proveniva in senso opposto. Il “fordista”, poi fuggito senza prestare soccorso, avrebbe invaso la corsia ad alta velocità, costringendo Alessio a una manovra d’emergenza per evitare l’impatto.

Così il giovane ha perso il controllo dell’auto e si è schiantato contro un tir che sopraggiungeva in quel momento. L’urto è stato fatale al ragazzo. Da allora sono in corso le indagini per cercare d’individuare il fuggiasco. «A un anno dal decesso - spiega l’avvocato Linda Buonaccorsi - i familiari di Alessio rivendicano giustizia, chiedendo alla magistratura di continuare le indagini volte all’individuazione del pirata. Per ora le ricerche sono state circoscritte al territorio di Lodi: si chiede che l’area geografica venga ampliata». Durante il presidio i genitori della vittima, Luca Farfai e Alessandra Andreotti, insieme al fratello di Alessio, Michele, presenteranno una petizione pro-sicurezza. L’iniziativa è sostenuta anche dal camionista che rimase coinvolto nell’incidente.

di Alessandra Zanardi