di Tiziano Troianello

Lodi, 3 aprile 2014 - «Gli studenti affetti da disturbi dell’apprendimento (dislessia, discalculia, disgrafia e disortografia), devono seguire metodologie didattiche personalizzate e gli esiti negativi di compiti in classe e delle interrogazioni svolti senza i supporti previsti dalla legge 170 del 2010 devono essere annullati». Lo ha stabilito una sentenza del 12 marzo scorso emessa dal Tar di Milano dopo un ricorso presentato da un ragazzo di 14 anni che frequenta la prima di un istituto superiore del Lodigiano. Il verdetto condanna per la prima volta un istituto scolastico ed è destinato a fare giurisprudenza. I genitori dell’adolescente avevano depositato, molto prima dell’inizio dell’anno scolastico, tutta la documentazione sulle difficoltà del figlio. La scuola avrebbe dovuto attivarsi ad applicare la normativa. In realtà tre docenti hanno fatto ostruzionismo. Così alla fine del primo trimestre, il 14enne aveva tre insufficienze (mentre nelle altre materie i voti erano buoni). I genitori, con il supporto di Addl (Associazione dislessia discalculia Lodi), hanno dapprima tentato una mediazione con la scuola. Di fronte ai continui rifiuti, a febbraio si sono rivolti al Tar di Milano.

«I ragazzi affetti da Dsa (Disturbi specifici dell’apprendimento) — commenta la presidente dell’Addl, Debora Russo — sono dotati di un’intelligenza superiore alla media. Le loro difficoltà si manifestano con un deficit della capacità di lettura, di scrittura, di calcolo. In Italia sono il 5% della popolazione scolastica». «Il giudice — aggiunge — ha obbligato la scuola ad approvare entro 15 giorni il Piano Didattico Personalizzato previsto dalla normativa e ad attuarlo retroattivamente. Dispiace che a 4 anni dalla legge, ci sia ancora ostruzionismo». Soddisfatta l’avvocato Caterina Bersani di Lodi che ha seguito il caso. «Non c’erano precedenti — afferma —. Siamo contenti anche per i tempi con i quali è giunta la sentenza. Il Consiglio di istituto ha già riconosciuto il 6 al ragazzo nelle tre materie. Gli accorgimenti che devono seguire le scuole non sono insormontabili: si tratta magari di consentire l’uso del registratore, della calcolatrice o di mappe concettuali in aula o nelle verifiche in classe.

tiziano.troianello@ilgiorno.net