Lodi, 13 aprile 2013 - Sventato un altro traffico di cuccioli dall'est grazie all'azione congiunta della Polizia di Stato e della Lega Italiana per la Difesa degli Animali dell'Ambiente (Le.I.D.A.A.), presieduta dall'on. Michela Vittoria Brambilla che ha partecipato personalmente alle operazioni.

Il responsabile del Nucleo operativo della Leidaa, Antonio Colonna, e la polizia stradale hanno individuato, nella vicinanze di Lodi, un camion proveniente dalla Slovacchia. L'automezzo trasportava 25 cuccioli di varie razze non in regola con la legge 201 del 2011, che introduce il reato di traffico illecito di animali da compagnia. I cagnolini erano tutti destinati alla struttura "Happy Cuccioli" di Sordio, in provincia di Lodi, che si sarebbe occupata di commercializzarli in Italia, ed è lì che è stato effettuato il loro sequestro: i veterinari dell'ASL di Lodi hanno accertato che i piccoli, già in precarie condizione di salute e provati dal lungo viaggio, hanno un'età non superiore alle sette settimane e, quindi, di gran lunga inferiore a quella consentita dalla legge che ne regolamenta l'importazione.

I cani sequestrati dalle forze dell'ordine sono stati dati in affido alla Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell'Ambiente (Le.I.D.A.A.), che li ha immediatamente ricoverati presso cliniche veterinarie di fiducia per garantire loro la migliore assistenza sanitaria; le operazioni sono terminate a notte fonda. Si tratta di animali di varie razze, particolarmente richieste nel nostro paese. Nel dettaglio un carlino, due bulldog inglesi, tre bulldog francesi, un border collie, due cocker, tre bovari bernesi, sei Cavalier King Charles, due Bull Terrier, tre Spitz, un Husky e un Golden Retriever.

"Non possiamo più tollerare episodi del genere", ha spiegato l'on. Michela Vittoria Brambilla, che ha preso parte personalmente al blitz. "Il nostro paese sta diventando una meta abituale per il traffico dei cuccioli dall'est, un reato che si regge sulla complicità di troppi "operatori" italiani e che indigna le nostre coscienze. Questi poveri cuccioli arrivano in Italia per chissà quali vie, con un'età inferiore a quella prevista dalla legge, malati o pieni di farmaci per nascondere le malattie contratte durante gli interminabili viaggi, venduti a caro o carissimo prezzo e molto spesso destinati a morire in pochi giorni. Una tragedia che coinvolge le tante famiglie italiane che, dopo averli acquistati ignare della provenienza, li vedono perdere la vita con grandi sofferenze."