Zelo Buon Persico, 23 dicembre 2011 - Erano rimasti gli unici a non essere stati ancora condannati. Ma ieri anche per gli albanesi Neritan Karafili, 26 anni, Shpati Kastrati, 25 anni, Fatmir Tahiraj, 30 anni, e Ilir Kaja i giudici hanno emesso le sentenze di condanna: 27 anni e 6 mesi in tutto, per i reati di sfruttamento della prostituzione e riduzione in schiavitù, più 68mila euro di ammenda. La banda, composta da 11 persone tra romeni e albanesi, era stata sgominata all’inizio del 2010 da un’operazione congiunta della Polizia di Milano, che aveva scoperto come il gruppo avesse portato in Italia giovani ragazze dall’Albania e dalla Romania per ridurle in schiavitù e costringerle a “battere” tra il 2008 e il 2009 nelle strade di Milano e nella zona di Zelo Buon Persico.

Quando poi la pressione della Polizia si era fatta più forte, la banda si era spostata nella zona di Vigevano, sulla statale 494. Tredici in tutto le ragazze liberate, di cui una minorenne, anche se la banda aveva il controllo in tutto su una ventina di prostitute. L’attività fruttava circa 100mila euro al mese, che finivano quasi interamente agli aguzzini. Gli sfruttatori lasciavano alle ragazze appena quanto bastava a sopravvivere. Se queste poi si lamentavano, ad esempio per il freddo, venivano picchiate.

E lo stesso accadeva se chiedevano più soldi. Tutti i membri del gruppo erano già stati condannati con rito abbreviato tranne gli ultimi 4 che erano sfuggiti alla cattura rimanendo da allora latitanti. Così i giudici sono stati costretti a leggere le sentenze davanti a delle sedie vuote. Karafili è stato condannato a 6 anni di carcere e 18mila euro di ammenda, Kastrati a 8 anni e 18mila euro, Tahiraj a 8 anni, 6 mesi e 20mila euro e Kaja a 5 anni e 12mila euro di ammenda. Il giudice ha disposto per gli imputati anche il risarcimento delle spese legali e l’espulsione a fine pena. Ma i malviventi, previdenti, sono già fuggiti all’estero da soli.