Casalpusterlengo, 31 agosto 2011 - Raduno di massa per gli islamici della Bassa Lodigiana, ieri mattina al termine del Ramadan. Nell’area all’aperto adiacente un’ex struttura Enel a ridosso della ferrovia Milano-Bologna, acquistata all’inizio del 2011 dai seguaci del Corano, si sono riunite oltre 200 persone, affluite fin dalle otto del mattino. Tante famiglie e una nutrita schiera di bambini. Molti degli intervenuti hanno indossato gli abiti a festa, caratteristici dei loro Paesi (Marocco, Egitto, Algeria).

 

Gli organizzatori hanno appeso palloncini all’ingresso hanno preparato tavole imbandite anche con gustosissimi dolci (specialmente le “zalabia” ). Hanno fatto gli onori di casa il presidente del “Centro culturale islamico Casalpusterlengo”, Abdellah El Mourabaa, e l’imam Jamallh, che ha parlato a lungo alla folla prima di invitare tutti alla preghiera e al raccoglimento sui tappeti distesi in quasi tutto il piazzale. L’imam ha esortato «a contribuire nella raccolta dei fondi necessari alla riqualificazione della ex struttura Enel». Già ieri in occasione della festa sono state raccolte offerte spontanee di 8 euro. Ma l’impresa appare ardua.

 

«L’ho ribadito più volte — ha detto il sindaco Flavio Parmesani, interpellato a proposito del futuro della palazzina ex Enel e degli spazi circostanti —. Si tratta di un’area destinata a servizi tecnologici. Per modificare la destinazione d’uso servono almeno altri due anni. Per questo ho suggerito ai miei interlocutori di rivolgersi in un altro Comune della zona». La festa conclusiva del Ramadan in città si è svolta sotto gli sguardi attenti degli agenti della Questura di Lodi in borghese e dei vigili urbani e comunque nella massima tranquillità, come hanno constatato anche gli avvocati Calogero Capuano e Kati Scala che da tempo assistono la comunità islamica nelle controversie amministrative legate all’utilizzo del “Centro” di via Fugazza.

 

Il sindaco leghista di Casalpusterlengo, Flavio Parmesani, per ragioni ordine pubblico aveva vietato che negli ambienti di via Fugazza si potessero svolgere le preghiere del Ramadan. «Ci siamo comunque riuniti di sera in via Fugazza — ha riferito il presidente El Mourabaa — per sostenerci reciprocamente dal momento che il periodo di digiuno quest’anno è caduto in piena estate e ha comportato per tutti tanti sforzi e sacrifici».