Meleti, 24 agosto 2011 - Non si può morire a 14 anni. Lo hanno pensato tutti ieri pomeriggio lungo la tortuosa e stretta provinciale 116, nel tratto arginale che collega Meleti a Caselle Landi, scorgendo una scena che nessuno avrebbe voluto vedere: uno scooter distrutto dopo un violentissimo impatto contro un’auto ed un ragazzo di soli 14 anni per terra esanime.

 

È morto così in una caldissima giornata di fine agosto Graziano Merli, 14 anni compiuti il 18 luglio scorso. Il giovane, che viveva a Meleti, alla cascina Sudati in località Boarine, era in sella al suo scooter 50 e stava tornando da Caselle Landi. Erano circa le 17 e 30, ora della tragedia. Poco dopo il bivio per Mezzanone, comincia un rettilineo: Graziano prosegue tranquillo, non ha il sole negli occhi e la strada sembra non nascondere insidie. Invece in pochi secondi succede l’irreparabile.

 

Dall'altra parte arriva una Ford Fiesta condotta da Dino Bolzoni, 70 anni di Caselle; quest’ultimo sta andando piano, come conferma un ragazzo di 32 anni di Caselle che gli sta dietro. Anzi, sembra che, ad un certo punto, l’anziano veda la sagoma del motorino che avanza e quindi lui rallenta la macchina, quasi frena. Lo schianto, però, a quel punto, diventa inevitabile.

 

Lo scooter di Graziano finisce, per cause ancora in fase di accertamento da parte delle forze dell’ordine, contro la parte anteriore della vettura, vicino allo pneumatico. Il 14enne, dal violento urto, viene catapultato contro il parabrezza e poi sbalzato sul ciglio della strada. L’anziano sulla Fiesta esce dall’abitacolo, ferito leggermente alla mano sinistra. Andrea, il 32enne di Caselle a bordo di una Punto bianca e che seguiva dietro alla Fiesta, si ferma. «Ho visto la scena e lo schianto tremendo. Il ragazzo è volato sul ciglio della strada. Mi sono avvicinato e l’ho chiamato, ma invano. Ho telefonato subito al 118».

 

L’arrivo pochi minuti dopo della Croce Rossa di Codogno è risultato purtroppo vano: il cuore di Graziano aveva cessato di battere. Lo scooter era completamente distrutto, un ammasso di lamiere. In circa cinquanta metri d’asfalto si erano sparsi pezzi dappertutto. Vicino ai rottami, c’era un paio di ciabatte e un asciugamano, segno che il 14enne aveva trascorso il pomeriggio in piscina. Il giovanissimo aveva allacciato correttamente il casco, ma il trauma è stato purtroppo troppo violento. Sul posto sono intervenuti i carabinieri dell’aliquota radiomobile di Codogno e il maresciallo della stazione di Castelnuovo Bocca d’Adda. La strada è rimasta chiusa per oltre due ore.

 

Alla tragedia si è sommato il dramma dei famigliari, il padre Diego, la madre Barbara Bergamaschi e la sorellina di 16 anni Alessia che sono accorsi sul posto, increduli, straziati da un dolore troppo forte da sopportare. Sul posto sono arrivate tante persone di Meleti e Caselle che conoscevano quel ragazzino vispo e molto tranquillo e la famiglia. «Sono miei vicini di casa. Sono addolorato. Era una ragazzo perbene, tranquillo», dice ancora incredulo Ivano Zilli. Il vicesindaco di Meleti Lorena Bassani è sconvolta dalla notizia. «Quello che ha colpito il Comune è un lutto gravissimo. Conoscevamo la famiglia da tempo, la madre è anche consigliere nel nostro Municipio. Per noi tutti è un dolore indicibile. Non si può morire in questo modo a 14 anni».