Lodi, 22 dicembre 2010 - Regna lo sgomento tra i sacerdoti lodigiani alla notizia della condanna a dieci anni di reclusione di don Pezzini. Sebbene da tempo si sia allontanato dalla Diocesi per dedicarsi al suo impegno nel mondo universitario e in difesa degli omosessuali, i preti della zona lo ricordano bene. Molti di loro lo conoscevano bene, alcuni lo incontravano di solito nella celebrazione del Giovedì santo in Cattedrale a Lodi.

«Sono molto dispiaciuto — commenta il parroco di Fombio don Ernesto Zanelotti —. In questi mesi ho pregato per lui ogni sera. Mi sono messo spesso nei suoi panni e penso che non sia del tutto colpevole. Lui aiutava economicamente tante persone, poi aveva chiuso il cordone della borsa. Potrebbe essere tutta una vendetta. La pena è esagerata. Come farà a stare in carcere in mezzo a tutti quei delinquenti?».

Senza parole anche don Tino Cremascoli, che era andato a trovarlo in carcere: «Pensava che le cose andassero a finire in tutt’altro modo — commenta —. Mi spiace davvero». I suoi ex compagni di seminario, don Angelo Sesini, parroco di Caselle Lurani, e don Davide Daccò di Graffignana, sono entrambi increduli per la sorte del collega. «Prego che il Signore lo aiuti in questo momento difficile — afferma Sesini —. È sempre stato una persona pia, colta. Alcuni di noi gli hanno scritto una lettera di partecipazione al suo dolore, lui ci ha risposto. Su di lui, lascio il giudizio a Dio».

Il suo collega ha un’opinione molto simile: «Può essere stato preso di mira per via del suo gruppo in difesa degli omosessuali». Don Davide lo descrive come «Un brav’uomo, eravamo compagni di seminario — racconta —. Intelligente, buono, aiutava gli altri e si dedicava alla traduzione dei libri dall’inglese». Lo stato d’animo attuale di Don Pezzini è «molto confuso. Un po’ sollevato da quando gli hanno concesso qualche ora per le sue traduzioni, ma è un momento duro. Ci sentiamo per corrispondenza».

Al ragazzino, tredicenne all’epoca dei fatti, costituitosi parte civile con l’avvocato Laura De Rui, è stata concessa una provvisionale di risarcimento di 50 mila euro. Il giudice ha anche confermato il carcere per religioso 73enne, rigettando la richiesta della difesa che aveva chiesto gli arresti domiciliari in una comunità monastica.

«Anche in questo luogo Don Pezzini continua a ricevere la solidarietà di chi lo conosce — dice il suo avvocato Mario Zanchetti —. Sono persone che non credono assolutamente alle accuse mosse contro di lui. Attendiamo con ansia le motivazioni della sentenza, che saranno depositate entro i prossimi novanta giorni, dopodiché vedremo come regolarci per il probabile appello. La pena — conclude Zanchetti — ha superato addirittura le richieste dello stesso pm, che ammontavano a otto anni e mezzo di carcere».

Il vescovo di Lodi monsignor Giuseppe Merisi ribadisce quanto espresso quando Pezzini fu arrestato: rispetto per la Magistratura e preghiera per i coinvolti.