2009-06-30
CASTIGLIONE DADDA
OTTO ANNI DI CARCERE. Secondo il pm Daria Monsurrò, a tanto ammonta la pena a cui dovrebbe essere condannato Davide Parini, il padre di Castiglione accusato di maltrattamenti e violenza sessuale ai danni di uno dei venti figli adottati assieme a sua moglie, Anna Interlandi. Ma i tre giudici del Tribunale, ieri, hanno detto sì alla scarcerazione di Parini. Una decisione che fa esultare il legale dellimputato, Sonia Orgiu. Il 2 luglio toccherà a lei parlare in aula. «È un provvedimento che anticipa lassoluzione per mancata concordanza delle prove. È un ottimo segnale». Ieri Anna Interlandi e i figli rimasti in affido sono andati a prendere in auto il capofamiglia, fuori dal carcere di Cremona. «Fin dallinizio ho avuto molta fiducia in questo collegio di giudici attacca Orgiu mentre il pm ha ricoperto più che altro il ruolo dellavvocato dellaccusa». Il «cuore» della requisitoria del pm è basato su due argomenti: attendibilità delle dichiarazioni del soggetto denunciante (uno dei figli adottati) e ricostruzione solida del contesto abitativo e famigliare. Intanto, lavvocato di parte civile che rappresenta gli interessi del Comune di Castiglione, Gabriele Roveda, si dice soddisfatto della richiesta di condanna e resta su una richiesta di risarcimento danni da 50mila euro (per le spese di cura di uno dei figli, Gaetano) più danni morali. A lui toccherà domani parlare in aula.
LA SENTENZA potrebbe arrivare già il 7 luglio. Nei prossimi giorni in aula parlerà Marco Plaga, legale del figlio che ha denunciato le presunte violenze subite da uno dei suoi fratelli. Poi tocca a Manuela Minojetti, legale di 4 minorenni. «Ora andiamo a mangiare tutti insieme racconta felicissima Anna Interlandi al telefono . Limportante è che mio marito sia fuori». Parini non smette di rispondere a una raffica di telefonate di amici e parenti: «La scarcerazione è un ottimo viatico. Ho pianto di più in queste ultime due ore, per la gioia, che in tutto il resto della vita. Abbraccio mia moglie e i miei figli dopo un anno e mezzo. Non me laspettavo. Lunica cosa che voglio è stare con la mia famiglia, spero che torni a casa in fretta mio figlio Gaetano (ora in comunità), voglio rivedere gli amici e avere una vita normale. Trovare un lavoro. Ma questo verrà dopo».
Fabrizio Lucidi
CASTIGLIONE DADDA
OTTO ANNI DI CARCERE. Secondo il pm Daria Monsurrò, a tanto ammonta la pena a cui dovrebbe essere condannato Davide Parini, il padre di Castiglione accusato di maltrattamenti e violenza sessuale ai danni di uno dei venti figli adottati assieme a sua moglie, Anna Interlandi. Ma i tre giudici del Tribunale, ieri, hanno detto sì alla scarcerazione di Parini. Una decisione che fa esultare il legale dellimputato, Sonia Orgiu. Il 2 luglio toccherà a lei parlare in aula. «È un provvedimento che anticipa lassoluzione per mancata concordanza delle prove. È un ottimo segnale». Ieri Anna Interlandi e i figli rimasti in affido sono andati a prendere in auto il capofamiglia, fuori dal carcere di Cremona. «Fin dallinizio ho avuto molta fiducia in questo collegio di giudici attacca Orgiu mentre il pm ha ricoperto più che altro il ruolo dellavvocato dellaccusa». Il «cuore» della requisitoria del pm è basato su due argomenti: attendibilità delle dichiarazioni del soggetto denunciante (uno dei figli adottati) e ricostruzione solida del contesto abitativo e famigliare. Intanto, lavvocato di parte civile che rappresenta gli interessi del Comune di Castiglione, Gabriele Roveda, si dice soddisfatto della richiesta di condanna e resta su una richiesta di risarcimento danni da 50mila euro (per le spese di cura di uno dei figli, Gaetano) più danni morali. A lui toccherà domani parlare in aula.
LA SENTENZA potrebbe arrivare già il 7 luglio. Nei prossimi giorni in aula parlerà Marco Plaga, legale del figlio che ha denunciato le presunte violenze subite da uno dei suoi fratelli. Poi tocca a Manuela Minojetti, legale di 4 minorenni. «Ora andiamo a mangiare tutti insieme racconta felicissima Anna Interlandi al telefono . Limportante è che mio marito sia fuori». Parini non smette di rispondere a una raffica di telefonate di amici e parenti: «La scarcerazione è un ottimo viatico. Ho pianto di più in queste ultime due ore, per la gioia, che in tutto il resto della vita. Abbraccio mia moglie e i miei figli dopo un anno e mezzo. Non me laspettavo. Lunica cosa che voglio è stare con la mia famiglia, spero che torni a casa in fretta mio figlio Gaetano (ora in comunità), voglio rivedere gli amici e avere una vita normale. Trovare un lavoro. Ma questo verrà dopo».
Fabrizio Lucidi
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