Addio a Giuseppe Parini, "I Legnanesi" perdono un altro pezzo di storia

Si è spento a 82 anni l'ultimo esponente della vecchia guardia. Per mezzo secolo aveva interpretato la Cornelia. I funerali si terranno sabato 22 novembre alle 14 nella chiesa dei SS. Martiri a Legnano di Davide Gervasi

Giuseppe Parini nei panni della mitica Cornelia (Studio Sally)

Giuseppe Parini nei panni della mitica Cornelia (Studio Sally)

Legnano, 21 novembre 2014 - Quando nel 1949 Felice Musazzi e Antonio Barlocco diedero il via all’oratorio di Legnarello alle avventure (e disavventure) de “I Legnanesi”, lui c’era. Aveva 17 anni. La Cornelia era il suo personaggio. Lo fu per mezzo secolo. Donna dell’epico cortile. Autentica. Genuina. Sincera. Focosa. E Giuseppe Parini era così anche senza trucco. Era così anche giù dal palco. Un uomo semplice. Vero. SchiettoPersona rara. È morto ieri dopo una lunga malattia. Aveva 82 anni. Era l’ultimo de “I Legnanesi” della vecchia guardia. «Da oggi Giuseppe - ha detto commosso Antonio Provasio, la Teresa - ha deciso di insegnare agli angeli la sua arte. Noi da qui guardiamo lassù e lo salutiamo piangendolo e ricordandolo con immenso affetto. Lui è stato uno dei nostri fondatori, attore, amico e maestro». Tante, tantissime le espressioni di cordoglio giunte in queste ore alla sua famiglia. Amministratori locali, personaggi dello spettacolo e moltissima gente comune si è stretta idealmente in un forte abbraccio per la perdita di una figura davvero importante per l’intera città.

“Ora Musazzi, Barlocco e Parini sono tutti e tre in Cielo: chissà quante risate tra le nuvole”, diceva ieri la gente in piazza. Addio per sempre quindi alla Cornelia. Un estremo saluto che aggiunge profonda tristezza a quanto già aveva suscitato nell’aprile del 2005 la sua decisione di appendere la “maschera” al chiodo. Furono in tanti, allora, a sostenere che con Parini usciva di scena una pietra miliare della celebre compagnia teatrale dialettale. Fu una scelta, la sua, dettata dall’inizio di una crescente perdita di memoria a causa della sua malattia. Ma fino a quando le forze glielo permisero, non fece però mai mancare la sua presenza, il suo sostegno, i suoi suggerimenti anche dietro le quinte.

A proseguire il suo cammino è stato il figlio Danilo, tra i personaggi più divertenti de I Legnanesi di oggi. “Per mio padre - ha detto - questa compagnia era la vita. La famiglia”. Per lei infatti rinunciò anche al cinema, seppur recitò comunque in un paio di film: “Splendori e miserie” di Madame Royale e “Tutto a posto e niente in ordine” diretto da Lina Wertmüller. Per il grande schermo fu poi anche doppiatore. Con quella sua voce da “camionista”, lo volle Sergio Corbucci per doppiare Michel Constantin in “Il bestione”. E innegabile insomma che se ne è andato un grande artista. Ma anche grande uomo. Un grande Legnanese. I funerali si terranno sabato 22 novembre alle 14 nella chiesa dei SS. Martiri a Legnano