Albairate, manifesto choc nelle scuole medie: "Ragazzi, evitate le prostitute"

Assessore nel Milanese: a 11 anni sanno già tutto. Dubbi degli istituti di FRANCESCO PELLEGATTA

Prostituta in attesa in una zona agricola

Prostituta in attesa in una zona agricola

Albairate, 17 maggio 2016 - Ma i ragazzini di 12 anni sanno chi è una prostituta? Secondo alcuni dovrebbero. Ovviamente per una ragione educativa. Lo pensa l’amministrazione comunale di Albairate, piccolo comune con poco meno di 5mila anime nel sud-ovest milanese, a una manciata di chilometri dal capoluogo, che si è ribellato all’approccio morbido con cui spesso viene affrontato il problema della prostituzione.

Una ribellione partita dal basso, talmente dal basso da coinvolgere i ragazzini tra gli 11 e i 14 anni che frequentano le scuole medie del paese. I mini studenti troveranno a scuola una serie diUn dettaglio del manifesto anti prostituzionevolantini con slogan che non le mandano certo a dire: «Ma non ti vergogni? Tu che sei uomo vuoi diventare bestia?», domanda a mo’ di sfottò uno scimpanzé indicando il lettore. «Quando paghi una donna a lei dai un prezzo, a te togli valore», recita un altro, con tanto di bilancia che soppesa denari e cuore.

La campagna comunale ha un intento provocatorio, oltre che educativo. In molti casi i manifesti saranno sotto gli occhi di ragazzi (nel caso delle classi prime si può tranquillamente parlare di bambini) talmente giovani da non aver ancora affrontato il discorso sulla sessualità tanto temuto da mamma e papà. A pochi giorni dal via ufficiale, la campagna ha già sollevato parecchi interrogativi tra i genitori.

Il territorio di Albairate fa i conti con il problema della prostituzione da anni, affacciandosi lungo la strada provinciale 114, un’arteria con sbocchi tra i viottoli di campagna e i boschi del Parco agricolo sud Milano: luoghi appartati che diventano quotidianamente teatro di decine d’incontri tra lucciole e clienti. A promuovere l’iniziativa nelle scuole ha pensato l’assessore alla Sicurezza di Albairate, Salvatore Rampinelli: «Non è questione di essere bigotti o nascondersi: oggi i ragazzi di quell’età sanno già tutto quello che c’è da sapere. L’intento è far capire che chi va a prostitute ha qualche problema».

Un manifesto anti prostituzione ad AlbairateAlla definizione del progetto ha collaborato anche Cristiana Clemente, un’esperta in processi formativi: «Quelle donne non stanno prendendo il sole, né stanno aspettando l’autobus, come sento dire troppo spesso – ha spiegato –. È tempo di dare risposte efficaci. La campagna è per gli adulti di domani, per spiegare loro che un ‘maschio’ non è un ‘uomo’ se non si comporta come tale. Forse un giorno penseranno ‘guarda che poveraccio’, vedendo un’auto ferma da una prostituta». Il progetto comunale è in rampa di lancio ma deve ancora essere discusso dal consiglio d’istituto e dal collegio docenti dell’istituto Erasmo da Rotterdam.

Pur apprezzando l’intento della campagna, il dirigente scolastico, Luciano Giorgi, sceglie la cautela: «Il messaggio non può che essere condiviso, ma va inserito in un discorso più ampio. Andrà discusso con i genitori e, possibilmente, affrontato con altre scuole che si trovano sull’asse della provinciale 114». Meno possibilista Gilberto Zizzo, genitore e presidente del consiglio d’istituto: «Sono molto perplesso. Il prossimo anno mia figlia andrà in prima media e alla sua età non so se ho voglia di parlare con lei di questi temi. È un discorso da contestualizzare: per alcuni ragazzi l’argomento può essere abbastanza chiaro, per altri no. E questo non significa che sia un tabù in assoluto. Non sarà facile accettare la campagna nella scuola». Perplessità a parte, il Comune intende tirare diritto.