Legnano, fondi per 30 milioni: la sfida è gestirli

Pioggia di bandi per una cifra che vale oltre un terzo del bilancio annuale del Comune

Il sindaco Lorenzo Radice

Il sindaco Lorenzo Radice

Legnano (Milano) - Sta scorrendo un vero e proprio fiume di denaro, un flusso di finanziamenti a fondo perduto che vanno a sostenere gli investimenti dei Comuni e le opere fino ad oggi immaginate ma mai realizzate: a dare ossigeno ai Comuni stremati da anni di patto di stabilità e difficoltà finanziarie sono i bandi degli enti superiori, che si tratti di Regione, Stato centrale o Europa, e per dare una dimensione numerica della consistenza di questi "aiuti" è sufficiente ricordare che a Legnano hanno portato o porteranno nel breve termine oltre 30 milioni di euro (più della metà già confermati), che in soldoni significa oltre un terzo del bilancio annuale del Comune.

Il conto è addirittura parziale se si pensa che da questa cifra sono esclusi tutti i bandi che hanno a che fare con il sociale e che confluiscono nel piano di zona: quindi il totale dell’apporto complessivo sarebbe ben più consistente. I tre finanziamenti più "pesanti" sono noti da tempo, alcuni in attesa di conferma, altri già messi nel cassetto: per lo sviluppo urbano sostenibile (strategia "La scuola si fa città") il Comune di Legnano ha ottenuto 15 milioni di euro per interventi materiali e immateriali nel quartiere definito come "Gorizia – Canazza". Per ottenere il denaro è bastato produrre una proposta strategica generale, senza specificare progetti, che dovranno essere redatti da questo momento in poi. Per il programma di Rigenerazione urbana sono stati richiesti 10 milioni per gli istituti scolastici e le strutture sportive della città, un bando ancora in attesa di esito.

Per il bando "Qualità dell’abitare", inoltre, sono stati richiesti 5 milioni per il recupero della "Casa del Balilla", l’ex caserma di via dei Mille e il recupero di una casa di corte, bene sottratto alla mafia, di via Galvani: anche questo bando è in attesa di esito definitivo ma è stato inserito in un progetto generale proposto da Città Metropolitana che fa ben sperare e che conta di ottenere 15 milioni di euro (il resto andrà a Parabiago e Rescaldina) Ed è solo l’inizio: "Il problema non è più limitato alla capacità di cogliere le occasioni, ma si tratta di selezionare i bandi e gestirli in modo corretto, tanto che la figura di riferimento potrebbe divenire un project manager dedicato – spiega il sindaco Lorenzo Radice –. Nelle prossime settimane è in agenda anche l’adesione a un programma dell’Anci denominato Seav, Servizio Europa di Area Vasta, che consente di coordinare le politiche europee territoriali e di promuovere l’accesso ai fondi europei".