Legnano, i fuoriusciti leghisti cancellati... Col pennarello

In una foto pubblicata su Facebook dal segretario leghista Gramegna i volti di Guarnieri e Farina resi irriconoscibili. La reazione di Guarnieri: "Gesto degno di un regime comunista sovietico"

La foto "ritoccata"

La foto "ritoccata"

Legnano (Milano), 28 aprile 2019 - La foto è una di quelle "classiche" che ci si fa fra amici durante una gita fuori porta in una domenica d'estate. Tutti insieme sorridenti, su una panchina, pronti per il fatidico clic. Aveva proprio queste caratteristiche l'immagine scattata un anno fa a Pontida, nella Bergamasca, al raduno lumbard: seduto c'è lo stato maggiore della Lega di Legnano, e quindi del potere ancora fresco del successo elettorale l'anno prima, con, fra gli altri, i due assessori Alpoggio e Colombo, il presidente del Consiglio comunale Antonio Guarnieri e la moglie Federica Farina. Affiatato come una squadra vincente...

Questo pomeriggio quella foto è improvvisamente ricomparsa in Rete. A pubblicarla, il segretario cittadino della Lega Mirko Gramegna. Con un ritocco però. Su quella panchina, le facce di Guarnieri e Farina sono diventate irriconoscibili. Annerite col pennarello nero. Un messaggio che non lascia spazio a dubbi: i due ribelli della Lega, rei di aver tradito l'Amministrazione Fratus e di averla fatta precipitare in una crisi politica il cui esito potrebbero essere le elezioni anticipate, cessano (politicamente s'intende) d'esistere.

"Sì, ci ha cancellati. Col pennarello - commenta a metà fra l'indignato e l'ironico Antonio Guarnieri -. Non siamo più di tanto preoccupati né io né mia moglie perché il peso politico di Gramegna nella Lega è pari a quello di un foglio di carta velina, ma ciò che ha fatto è comunque vergognoso. A prima vista sembra la reazione di un bambino di quinta elementare che ha litigato col compagno di banco. A pensarci meglio siamo invece di fronte a un gesto simile a quello di un regime comunista sovietico, dove gli oppositori sono cancellati e diventano dei paria, degli innominati. Per fortuna che il sindaco ha parlato di "odio personale" nei suoi confronti da parte di chi, come me, Federica e gli altri consiglieri dimissionari, ha deciso di dire ai legnanesi cosa stava facendo la sua Amministrazione e di andarsene... Ecco cos'ha fatto oggi il suo segretario".

Le reazioni alla foto "pennarellata" sono state, com'era immaginabile, numerose e di vario genere. Lo stesso Guarnieri, nella sua pagina Facebook, ha pubblicato un vecchio articolo del sito Dagospia in cui si parla di tutti i ritocchi alle immagini ufficiali che alcuni regimi dittatoriali, in epoche diverse, hanno apportato per cancellare oppositori e traditori e lanciare così un chiaro messaggio al dissenso interno. Da Kim Jong Un a Stalin, da Hitler a Mao Tse Tung... La tensione politica in città è dunque ancora pesantissima. Anche dopo le surroghe che hanno rimesso in piedi un Consiglio mezzo azzoppato. "Sono sempre più convinto che ciò che abbiamo fatto sia stato giusto - commenta ancora Guarnieri -. È impensabile che questa Amministrazione possa andare avanti in questo modo, incollata alle sedie per altri tre anni. Credo che ci penserà la giustizia a indicare l'unico sbocco possibile: il commissariamento e il ritorno alle urne".

L'otto maggio prossimo sarà il Tar della Lombardia a pronunciarsi. Se il Tribunale amministrativo regionale dovesse dare semaforo verde alla giunta di centrodestra, e cioè riconoscere lecito il funzionamento  di un Comune in cui i consiglieri della minoranza hanno abbandonato in blocco il municipio, il comitato che raggruppa fuoriusciti leghisti, centrosinistra ed esponenti della società civile è pronto a fare ricorso al Consiglio di Stato.