Elezioni Legnano, Radice si presenta: "Biblioteca, Manifattura e mercato fra le priorità"

Prima uscita pubblica del candidato del centrosinistra alle elezioni amministrative di Legnano

Lorenzo Radice e gli esponenti del centrosinistra

Lorenzo Radice e gli esponenti del centrosinistra

Legnano (Milano), 2 luglio 2020 - La marcia di avvicinamento di Lorenzo Radice alle elezioni amministrative si può dire sia iniziata solamente ieri, anche se i contendenti alla poltrona di sindaco di Legnano sembra siano nell’arena ormai da un tempo infinito: il 39enne candidato sindaco della coalizione che unisce Pd, Ipl, riLegnano e Legnano popolare ha presentato ieri le quattro settimane di tour de force che affronterà a luglio per le vie e le piazze della città facendo, a tutti gli effetti, la prima uscita “non social” della sua campagna elettorale. Lui, come gli altri candidati (manca solo il centrodestra all’appello) è come se ripartissero ora, in questa fase post covid-19, per un’ultima corsa a tappe finale.

«Cominciamo sabato il nostro percorso di dodici appuntamenti che ci condurrà nei quartieri della città - ha spiegato Radice – per mettere a confronto le nostre idee con le opinioni e le sensazioni dei cittadini: iniziamo dall’Oltrestazione, alle 10 nella zona della stazione e alle 15.30 in via Abruzzi». Oggetto del confronto saranno proprio i capisaldi programmatici: alla domanda sui possibili punti di discontinuità con la Giunta di centrosinistra di Alberto Centinaio, al governo sino al 2017, Radice ha fatto accenno, ad esempio, al piano attuativo su viale Sabotino, confermato anche da quella Amministrazione e oggetto di polemiche nelle ultime settimane. Ma se sarà difficile bloccare una scelta ormai definita, discontinuità ci sarebbe soprattutto sulla piscina comunale e sul suo futuro: Radice pensa a una possibile ricostruzione dell’impianto natatorio in altra zona ed è certo vero che il milione di euro speso solo pochi anni fa per risistemare l’impianto di viale Gorizia andava in una direzione ben diversa. 

Anche le aree dismesse sono una priorità nel programma di Radice, ma stupirebbe trovare un candidato sindaco che non abbia questo elemento tra i primi punti all’ordine del giorno. Non solo: sarebbe anomalo trovare un candidato sindaco che non proponga per la principale di queste aree, vale a dire la Manifattura, un futuro da polo culturale, oppure da aggregatore di piccole imprese artigiane. Era nel programma dell’Amministrazione Centinaio (la Manifattura 4.0), era nel programma dell’Amministrazione Fratus (il polo culturale), è nel programma di chi si presenterà a settembre, perché qui ci sono i germogli del futuro della città. Radice aggiunge l’idea di un mercato al coperto che costituirebbe uno spunto in più: «Non credo però nella possibilità dell’ente acquirente diretto dell’area – ha precisato – e l’unica ipotesi sarebbe l’accordo pubblico-privato». Gli ostacoli sono sempre gli stessi, a partire dalla definizione, una volta per tutte, dei vincoli della soprintendenza. 

Al capitolo biblioteca Radice esprime completo disaccordo con il progetto di una nuova struttura - quella che sarebbe dovuta sorgere nel parco Falcone-Borsellino -, un progetto che verrebbe dunque abbandonato: «Nel breve il nostro progetto è quello di creare una “biblioteca diffusa” sul territorio – ha spiegato Radice riprendendo un’idea veicolata anche dal candidato dei Verdi, Alessandro Rogora -. Solo nel lungo periodo si potrà pensare a spostare la biblioteca di via Cavour nell’area della Manifattura».