Elezioni a Legnano, i candidati: ecco Simone Rigamonti

E' il candidato alla poltrona di sindaco schierato dal Movimento Cinque Stelle per le prossime Amministrative

Simone Rigamonti candidato a Legnano

Simone Rigamonti candidato a Legnano

Legnano (Milano), 15 settembre 2020 - Avvocato, uno dei tre nel lotto dei sette “pretendenti” alla poltrona di palazzo Malinverni, Simone Rigamonti è il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle in città, un’investitura arrivata dopo che i pentastellati avevano comunque cercato di portare avanti una coalizione "tutti contro il centrodestra", come lo stesso Rigamonti sottolinea.

Rigamonti, cosa ha impedito la formazione di questa coalizione? "Abbiamo valutato che non era possibile per alcune, sostanziali diversità di vedute: a quel punto, piuttosto di accodarci a un solo partito seguendo un’indicazione nazionale, abbiamo preferito confrontarci con il nostro elettorato e verificare l’effettivo sostegno che abbiamo in città. In parte è un ritorno alle origini, con il Movimento che non si allea con nessuno".

Come è cambiato il programma nella marcia di avvicinamento al voto? "Trasparenza, partecipazione e legalità sono il punto di partenza che abbiamo definito già a gennaio, anche perché i fatti a tutti noti hanno condannato la città a 18 mesi di commissariamento e i cittadini hanno confermato la necessità di una rottura con il passato. Quello che è cambiato sono... il coronavirus e la pandemia, che hanno stravolto i programmi di tutti. La preoccupazione riguarda oggi la questione lavorativa e abitativa, i commercianti in crisi, i professionisti che non hanno potuto lavorare per mesi: abbiamo dovuto integrare il programma con misure forti e ora il recovery fund sarà uno strumento fondamentale al quale Legnano dovrà guardare. Per questo pensiamo che la figura del “responsabile bandi” sarà necessaria per affrontare il futuro in modo concreto".

Quali sono le altre priorità? "Siamo una forza che guarda a dare equità sociale, abbiamo interesse a dare voce ai soggetti che voce non hanno mai avuto per debolezze, situazioni di disagio, disabilità o perché anziani. Dovremo garantire a tutti una dignità sociale senza sottacere che la povertà, magari non intercettata dai servizi sociali, è un problema già oggi in città. I servizi sociali non devono stare negli uffici: devono essere un servizio diffuso sul territorio e andare a censire le difficoltà dei cittadini".

Non eravate contrari al progetto della biblioteca nel parco Falcone-Borsellino: come è cambiata la posizione? "Non è cambiata del tutto. Abbiamo dato un primo consenso perché siamo a favore di una biblioteca di nuova concezione, più moderna. A fronte di questa necessità abbiamo dato il consenso al progetto al Falcone-Borsellino, che non pareva essere così impattante. Sono cambiate le priorità e i grossi investimenti come quello della biblioteca passano in secondo piano. Oggi immaginiamo però la biblioteca alla ex Manifattura: metteremmo in quel contesto la struttura, ma se non ci fosse alternativa o l’alternativa fosse di non farla per altri dieci anni, allora siamo per continuare il progetto in Falcone-Borsellino".

Nel programma parlate anche di ridefinire la ztl, è corretto? "La pedonalizzazione è una strategia che condividiamo, ma riteniamo necessario assolvere al compito di condividere le scelte che l’Amministrazione prende con la cittadinanza e le attività commerciali. I contatti che abbiamo avuto ci hanno dimostrato che non sempre è stato così".

In un eventuale ballottaggio che non vi dovesse includere, M5S si schiererebbe? "Non come indicazione di voto: nel caso faremo una valutazione dei programmi che comunque, lo posso dire già ora, ci terrà lontano dal centrodestra".