Elezioni a Legnano, i candidati: ecco Lorenzo Radice

Lorenzo Radice, leader della coalizione di centrosinistra, ha già avuto esperienza di Consiglio comunale dieci anni or sono

Lorenzo Radice, sindaco di Legnano

Lorenzo Radice, sindaco di Legnano

Legnano (Milano), 13 settembre 2020 - Ex consigliere comunale di Insieme per Legnano dieci anni fa, si era parlato di lui come possibile candidato del centrosinistra già nel 2017: non è stato necessario attendere i canonici cinque anni per vederlo davvero in quel ruolo e ora Lorenzo Radice, 39 anni, manager in una fondazione che opera nel sociale, guarda con un certo ottimismo al voto della prossima settimana dopo una campagna elettorale anomala e lunga come mai era successo.

Radice, l’ultima suggestione arrivata dal contatto con i cittadini? "Che spesso c’è “il palazzo” e poi c’è la vita vera, con una profonda frattura tra queste realtà. Quando vai in mezzo alla gente te ne rendi davvero conto…".

Allora vi sarete anche chiesti quando avete smesso di farlo e come non ripetere lo stesso sbaglio? "È un errore di cui abbiamo discusso e abbiamo anche trovato una possibile causa: fare in modo che la quantità di incombenze tecniche sovrasti il vero compito di un sindaco e di una giunta, questo è il peccato originale. Le incombenze tecniche ci saranno ancora, solo la separazione dei ruoli farà sì che il politico, nella sua accezione più positiva, possa recuperare il contatto vero con i cittadini. Non solo in campagna elettorale".

Serve, dunque, un dirigente organizzativo? "Certo che sì, perché è proprio il link operativo tra questi due ambiti. Noi abbiamo un programma fatto di progetti e senza questo tipo di coordinamento non c’è possibilità di uscirne".

Cosa è cambiato nel programma strada facendo? "Siamo partiti con “il coraggio di immaginare” e nel percorso abbiamo poi cominciato a declinare le suggestioni in progettualità attraverso il confronto con i cittadini. Era il passo conseguente e ha come obiettivo quello di poter essere subito concreti nell’immediato".

Quando si parla di interventi sul tessuto cittadino, a Legnano non si può fare a meno di riferirsi alle aree dismesse: che progetti ci sono? "Partiamo da ex Manifattura e palazzina uffici della ex Tosi, ora che nuove aste potrebbero portare a un cambio di proprietà per entrambe le aree: quello che volgiamo ottenere è in linea con le intenzioni già espresse dall’Amministrazione Centinaio e cioè ricavare una nuova piazza della stazione e arrivare a un’apertura di via Lega per creare un nuova viabilità. La nuova velostazione completerà il nuovo polo di interscambio ferro-gomma. Per la ex Manifattura speriamo di arrivare davvero a una svolta: abbiamo un’idea molto precisa per l’area e pensiamo che sia compito del Comune mettersi alla ricerca di un imprenditore illuminato a cui proporre un progetto".

E avete in mentre qualche nome? "Sì, lo abbiamo. Abbiamo come riferimento un’esperienza italiana che potrebbe farci raggiungere un accordo capace di portare a Legnano qualcosa di davvero innovativo".

Le altre aree in cerca di una destinazione futura? "Alla Ex Bernocchi ci interessa trattare per “strappare” alla proprietà la vecchia palazzina uffici di corso Garibaldi: lì pensiamo al polo per i servizi dedicati a infanzia e famiglie, fino al sogno nel cassetto dello spostamento della scuola materna. Ci interessa, poi, fare passi avanti nel recupero dell’area del vecchio ospedale, che deve finalmente decollare".