Ballottaggio a Legnano, Fratus vince il primo round e Centinaio deve inseguire

Al primo turno il candidato del centrodestra stacca di oltre sei punti percentuale il sindaco uscente: saranno loro ad affrontarsi al ballottaggio del 25 giugno

A sinistra Alberto Centinaio, a destra Giambattista Fratus (Studiosally)

A sinistra Alberto Centinaio, a destra Giambattista Fratus (Studiosally)

Legnano (Milano), 12 giugno 2017 - Le urne premiano il centrodestra a Legnano e il candidato della coalizione, Gianbattista Fratus, in attesa del ballottaggio del 25 giugno ha staccato di oltre sei punti percentuali il sindaco uscente, Alberto Centinaio, candidato del centrosinistra. Fratus ha ottenuto 9.196 voti e il 38,78% delle preferenze. "Il risultato ottenuto in questo primo turno elettorale lusinga me in prima persona e tutta la mia coalizione, nessuno escluso. Si tratta di un'indicazione chiara: i legnanesi hanno, come noi, un forte desiderio di cambiamento – ha commentato Fratus -. Allo stesso tempo significa che siamo riusciti a trasmettere il nostro desiderio di tornare a lavorare per una città più sicura, più moderna e aperta alle nuove idee, costruita per i nostri figli. Ma è anche un risultato che, come naturale, non ci soddisfa ancora fino in fondo: il nostro lavoro prosegue, perché l'obiettivo è governare e perché solo questo significherà riportare Legnano e i legnanesi a credere nel futuro, a sentirsi davvero liberi di vivere la propria città”. Dal punto di vista dell'andamento delle liste è evidente che il vero salto è stato compiuto dalla Lega nord: nel 2012 la lista aveva raggranellato poco più del 10% dei consensi e 2424 voti. Domenica sera le urne contenevano ben 4998 voti, il 22,18% delle preferenze. Forza Italia, invece, nel 2012 si era presentata come Pdl, dunque con quello che sarebbe poi diventato Ncd e poi Alternativa Popolare e con i "Fratelli d'Italia" di oggi: allora le tre componenti insieme fecero il 16,74% dei voti. Domenica la sola Forza Italia ha ottenuto il 10.75% e Fratelli d'Italia il 3,25%. Le due liste civiche della coalizione, invece, ottengono il 2,21% (Legnano Futura) e lo 0,86 (ProteggiAmo Legnano).

Il Partito democratico resta il primo partito della città del Carroccio (23,13%), ma come detto questo non è bastato al sindaco uscente Alberto Centinaio che con la coalizione di centrosinistra dovrà partire dai 7717 voti ricevuti e dal 32,25% del totale dei validi. "È innegabile: gli ultimi sondaggi ci avevano dato una piccola illusione rispetto a quello che è stato poi il risultato delle urne al primo turno - commenta Centinaio -. A mente fredda, però, abbiamo capito che la partita è ancora totalmente aperta e che al ballottaggio potremo giocare le nostre carte”. Nella coalizione “Insieme per Legnano”, che era stata la sorpresa del 2007 superando il 15% dei voti e poi una forza sostanziale nel 2012 con oltre il 7%, perde ancora un po' di smalto e si ferma al 5,13%: in poche parole non è più la prima lista civica della città del Carroccio. Stanno sotto le attese anche Più Legnano, che si ferma all'1,79% dei voti, e Unione italiana che dopo essersi presentata nel 2012 con il centro destra (6,31%), passata nella coalizione di centro sinistra dovrà accontentarsi dell'1,54%. Risultano quasi non pervenuti i "Progressisti e socialisti" con 143 voti e una percentuale dello 0,63% e Noi della Lombardia per Legnano: per loro soli 114 voti e lo 0,51% con ben sette candidati (così come Progressisti e socialisti) che non hanno ottenuto neppure una preferenza.

Ornella Ferrario, la candidata sindaco delle due liste civiche "Legnano al centro" e "Movimento X Legnano", si aspettava certamente qualcosa di più dalla tornata elettorale di domenica. La sua candidatura era stata infatti preparata, sostenuta e finanziata con l'evidente intento di arrivare al ballottaggio: a conti fatti Ferrario si è invece fermata a un comunque lusinghiero 14,42% delle preferenze. Le due liste che l'hanno sostenuta hanno ottenuto percentuali quasi corrispondenti: 6,98% il Movimento per Legnano e 6,57% Legnano al Centro. Ma se Ferrario non può essere contenta sino in fondo del risultato, la delusione è certo ancora più forte per il Movimento 5 Stelle e per il candidato proposto, Andrea Grattarola. New entry nel panorama politico cittadino, il 26enne Grattarola non è riuscito in poche settimane a invertire la tendenza che ha visto il M5S perdere un po' ovunque posizioni e percentuali: Grattarola ha ottenuto 1.825 preferenze e una percentuale del 7,7% certamente inattesa in negativo se si pensa che nel 2012 il M5S aveva superato il 13%. Luciano Guidi, ex Ncd, era invece il candidato sindaco di Alternativa Popolare e di una lista civica denominata "Giovani Popolari per Guidi": lo sdoppiamento della lista non ha giovato al risultato perché Guidi si è fermato al 4,41% delle preferenze, rimanendo al di sotto delle attese. Dopo una campagna elettorale fatta di confronti gestiti in maniera frizzante e dai quali era uscito in modo brillante, appare al di sotto delle attese anche il 2,14% portato a casa da Juan Pablo Turri, candidato proposto dalla lista "Legnano in Comune - Sinistra e Costituzione". Con Turri fuori dal consiglio, la sinistra sparisce letteralmente dall’aula di palazzo Malinverni.