Legnano, Franco Tosi: un salvataggio a metà

Dagli anni d’oro alla crisi. Ora se ne vanno le turbine

Franco Tosi

Franco Tosi

Legnano, 28 giugno 2019 - Sembra tutto deciso, finalmente. L’8 agosto, a meno di colpi di mano dell’ultimo minuto, l’area di circa 36mila metri quadrati su cui si trova la Franco Tosi Meccanica diventerà di proprietà della società brianzola Bruno Presezzi, presieduta dall’imprenditore di Burago Molgora Alberto Presezzi. Si darà quindi in via ufficialmente a un nuovo periodo storico per l’impresa legnanese, un periodo storico che sarà inevitabilmente di ridimensionamento per la Franco Tosi Meccanica. Un ridimensionamento mai visto nella ultracentenaria storia della fabbrica. Cosa resterà della Franco Tosi? Dagli anni Sessanta e Settanta, quando l’azienda di piazza Monumento a Legnano garantiva il lavoro a oltre cinquemila persone, di acqua sotto i ponti sembra esserne passata talmente tanta da essersi portata via i ponti stessi.

I passaggi di proprietà hanno progressivamente impoverito l’azienda: ad aver inferto il colpo più pesante è stato il passaggio sotto le insegne di Ansaldo, una gestione che più che portare dei benefici ad impresa e lavoratori ha pensato al profitto immediato. Conclusa la gestione Ansaldo, si è passati a quella di Castiglioni. Mister Cagiva, come era conosciuto in tutta Europa, non ha di certo dato via a un rilancio. Anzi. Ma il periodo peggiore è stato quello arrivato subito dopo. Con gli indiani di Gammon il declino è stato definitivo: poco prima del 2015, la Franco Tosi Meccanica era praticamente fallita. All’epoca dai cancelli della fabbrica legnanese non uscivano turbine, nessun impianto partiva per essere installato in diverse zone del mondo e all’interno della fabbrica il lavoro era di fatto inesistente. L

’area in cui si trovava la fabbrica era ormai ridotta di molto rispetto ai decenni precedenti, anche perché i dipendenti non erano più migliaia ma solo circa 300. A metà del 2015 ecco arrivare il salvataggio: la Bruno Presezzi di Burago Molgora rileva il ramo d’azienda facendo tornare la speranza. Con la speranza, però, arriva anche un ulteriore ridimensionamento. Oggi i lavoratori sono circa 200 e l’area utilizzata dall’azienda da circa 300.000 metri quadri che era negli anni d’oro è diventata di circa 40.000. La nuova gestione prevede probabilmente un ulteriore ridimensionamento, tanto di personale – lo stesso Presezzi ha dichiarato che alcuni esuberi saranno in programma con il nuovo assetto – quanto dal punto di vista delle aree utilizzate. La produzione stessa di turbine dovrebbe emigrare da Legnano a destinazioni ancora imprecisate. Quella che rimarrà a Legnano, insomma, non sarà più la Tosi che garantiva «ul pan in vita».