Franco Tosi, la storia è salva: l'azienda resta a Legnano

Trovato l'accordo per l'acquisto della sede. Niente trasloco in Brianza

La Franco Tosi di Legnano

La Franco Tosi di Legnano

Legnano (Milano), 6 giugno 2019 - Adesso è fatta, si può davvero tirare un sospiro di sollievo. Manca soltanto il nulla osta del ministero per lo Sviluppo economico all’inizio della nuova vita della Franco Tosi Meccanica. Una vita che proseguirà certamente negli stabilimenti di piazza Monumento. È infatti a una svolta, questa volta finalmente reale, l’intricata vicenda che ha visto protagonisti in una sorta di triangolo il commissario straordinario Andrea Lolli, l’imprenditore brianzolo Alberto Presezzi e la storica fabbrica di turbine. Proprio quest’ultima è stata oggetto del contendere per diversi anni. Quattro per la precisione.

Era la metà del 2015 quando Alberto Presezzi, titolare della Bruno Presezzi di Burago Molgora, assunse il comando della Franco Tosi acquistando il ramo d’azienda. Insieme ai poco meno di 200 lavoratori della fabbrica, l’imprenditore prese anche l’impegno a far rimanere l’impresa a Legnano per qualche anno. Oggi questo impegno sembra essere più concreto, visto che finalmente le parti hanno raggiunto un vero accordo per la compravendita dell’area sulla quale si trova la fabbrica.

Un accordo che è stato validato anche dal Comitato di sorveglianza della procedura di amministrazione straordinaria a cui sono sottoposte le aree della Tosi e che aspetta soltanto il responso positivo da parte del ministero per lo Sviluppo economico. Di fatto un passaggio formale, visto che comunque la procedura di amministrazione straordinaria fa proprio capo allo Stato, e che dovrebbe arrivare domani. Dopodiché la proposta di acquisto dell’area sarà pubblicata online in attesa della scadenza dei termini per eventuali eccezioni: dopo 50 giorni dalla pubblicazione sarà possibile procedere con il rogito e scrivere finalmente la parola fine sulla vicenda della compravendita delle aree. Nei prossimi giorni saranno rese pubbliche anche le cifre di questo affare, anche se a quanto pare si tratterebbe di una transazione da non meno di 4 milioni di euro. La richiesta iniziale avanzata dal commissario Lolli era di circa 9 milioni, la proposta di Presezzi non superava il terzo di questa cifra. Due posizioni molto lontane, ma dopo quattro mesi di confronto si è arrivati finalmente a un accordo.