Legnano, i commercianti del centro contro la Ztl

Un incontro col commissario Cirelli e un memorandum ai candidati sindaci: "Le conseguenze della chiusura le paghiamo noi"

Ztl in centro a Legnano

Ztl in centro a Legnano

Legnano (Milano), 13 febbraio 2020 - È destinata a essere uno dei temi caldi con cui dovranno confrontarsi i candidati sindaci la zona a traffico limitato istituita dalla passata Giunta nel perimetro attorno a corso Magenta. Già, perché quella parte di commercianti (o quasi tutti?) che non l’hanno mai digerita sono tornati alla carica nei giorni scorsi e hanno sottoposto tutte le loro lamentele e perplessità al commissario prefettizio Cristiana Cirelli. Un incontro chiesto e ottenuto in municipio fra Cirelli e una loro rappresentanza, che però non avrà effetti pratici. Il commissario si è trovata la Ztl già istituita e operativa, e la richiesta principe dei commercianti contrari alla chiusura al traffico del centro storico, e cioè quella di ripristinare il passaggio delle auto durante la settimana, è stata rimandata – se mai potrà essere accolta – al prossimo sindaco in carica: Cirelli si è tuttavia impegnata a lasciargli(le) una memoria scritta di tutto quanto emerso durante la riunione.

I problemi evidenziati sono numerosi e diversi. Con un denominatore comune: l’essere stati generati – a detta dei commercianti – dall’avere cacciato le auto. Gli affari in calo di diversi negozi, innanzitutto. C’è il negozio di intimo che ha perso (da una prima stima) duemila clienti in un anno. C’è l’enoteca che chiude e si trasferisce poco lontano, comunque fuori dalla Ztl. C’è il negozio di scarpe per bambini in via XXV Aprile che ha chiuso da un anno e mezzo e da allora non c’è nessuno che lo voglia prendere in affitto. C’è la storia dei famigliari che, sempre in via XXV Aprile, hanno riaccompagnato a casa in macchina una donna anziana impossibilitata a camminare e che sono stati multati per avere violato i varchi (poi la contravvenzione è stata annullata). C’è il problema, in realtà non nuovo, degli schiamazzi e dei casi di violenza e risse nei fine settimana.

«Quello che chiediamo è che la Ztl resti in vigore dalle otto di sera alle otto, nove di mattina quando cioè riaprono i negozi – dice Bruna B. che vive in via XXV Aprile e che proprio qui ha gestito in passato un negozio –. Ma di giorno no, la gente deve avere il diritto di raggiungere il centro in auto se ha necessità. Non tutti possono parcheggiare alla Cantoni, per fare un esempio, e arrivare qui a piedi». Le condizioni di questa strada sono emblematiche: si è desertificata, non c’è più passaggio e viene ormai utilizzata come area di carico e scarico merci per gli esercizi di corso Magenta». I commercianti a Natale si sono rifiutati per protesta di pagare le luminarie. Un’altra strada, simile per dimensioni, che sta pagando il prezzo della Ztl è via Ratti. Lunga all’incirca duecento metri, deve sopportare un afflusso d’auto sproporzionato, soprattutto nelle ore di punta. A ridosso tra l’altro di una scuola primaria. «Inquinamento e rumore sono qualcosa d’insopportabile», racconta la titolare della società di pompe funebri Rebolini. Questa via è stata la più martoriata dall’alluvione che colpì la città nella primavera del 2018. «A determinare quel disastro – sottolinea Antonietta Rebolini – sono state in primis le condizioni della rete fognaria sottostante: e allora perché non mettere mano a questa anziché spendere del denaro per mettere il porfido, il pavé in corso Magenta, che tra l’altro è anche pericoloso?».