Vittuone, vende le sue case per donare un nuovo organo alla chiesa

Giovanni Ranzani ha acquistato un prezioso Harrison&Harrison che prima si trovava a Cambridge

Giovanni Ranzani e l'organo

Giovanni Ranzani e l'organo

Vittuone (Milano), 12 maggio 2019 - Entrando a visitare le chiese antiche, sedendosi sulle panche, non era inusuale trovare una targhetta "donata dalla famiglia…". Un tempo soprattutto le famiglie ricche facevano a gara per donare arredi alla chiesa. Oggi si dona ancora per finanziare le opere parrocchiali, dai mattoni per il nuovo oratorio alle piastrelle per il pavimento della chiesa, offerte più contenute, alla portata di molti. Giovanni Ranzani, di 82 anni, che ha perso la vista a 42 anni, ha invece voluto donare un organo a canne alla sua chiesa parrocchiale, quella di Vittuone, paese dove risiede dalla nascita. I genitori di Ranzani erano venuti ad abitare a Vittuone nel 1926. Hanno avuto sei figli. Alla nascita di Giovanni la sorella maggiore aveva già 20 anni, il fratellino minore, invece, ne aveva dieci e già portava il pane ai signori del paese, girando in paese in bicicletta con la gerla sulle spalle.

"Nel 2013 sono morti i miei fratelli. Una volta rimasto solo mi sono detto: "Cosa ne faccio di queste case che mi danno soltanto tribolazioni?". Non sono mai stato in grado di gestire gli affitti, le ristrutturazioni. Mi è venuto così spontaneo pensare di venderle e usare il ricavato per donare un organo alla chiesa del mio paese – dice Ranzani -. Una bella chiesa che fino a qualche ventennio fa aveva un bell’organo, poi spostato, ma il parroco dell’epoca non lo ha mai curato. Addirittura avevano buttato la tastiera". Ranzani – che ha lavorato per 20 anni al Tribunale di Milano come centralinista - ha cominciato a maturare questa decisione dopo averne parlato col vecchio parroco, don Antonio. Ma non era soddisfatto delle risposte ricevute. "Allora sono andato in curia, da un mio amico, il monsignor Balconi che mi ha messo in contatto con monsignor Citterio, poi scomparso. A quest’ultimo ho detto che avrei voluto ricordare i miei genitori regalando un organo alla comunità. Un organo che li ricorderà spiritualmente".

"Mi hanno dato la vita, accolto, viziato, cresciuto e voluto bene. Questo è il modo per ringraziarli. Un grazie sentito al dono della fede che mi hanno trasmesso dal battesimo, la loro testimonianza, il loro amore verso gli altri". Trovare lo strumento non è stato facile. Uno nuovo costava 175mila euro. Troppo per Ranzani. Attraverso monsignor Balconi, Ranzani ha potuto conoscere il vicepresidente dell’associazione degli organari che gli ha parlato di un’occasione in Inghilterra, un organo della Harrison&Harrison, la più nota casa organaria inglese, che era stato appena tolto dalla cappella dell’università di Cambridge, quella della Sidney Sussex College. "Mi hanno assicurato che era un affare d’oro e l’ho preso". Tra qualche giorno verrà firmato da un notaio l’atto di donazione.