Vita da vip con i furti: sequestrato un tesoro

Legnano, bloccati un monolocale, un appartamento con box e cantina e il conto corrente. Prime case svaligiate nel 2007

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di Paolo Girotti

Una lunga e redditizia carriera nel campo dei furti in abitazione l’aveva portata malgrado la giovane età ad accumulare nel tempo un piccolo patrimonio: almeno fino a quando, dopo che la proposta del questore di Milano è stata accolta dal tribunale di Milano, gli uomini del commissariato di polizia di Legnano non sono intervenuti con il sequestro preventivo di un monolocale, di un appartamento di 5 vani con annessi box e cantina e del deposito bancario, beni tutti intestati al convivente 31enne. Protagonista di questa sfolgorante carriera è un’italiana di 30 anni con precedenti per reati contro il patrimonio quali ricettazione, furti in abitazione e rapine. Per trovare le prime condanne dal Tribunale per i Minorenni di Milano bisogna tornare ai reati compiuti nel 2007. Ai primi reati di ricettazione, tentata rapina e furto in abitazione tentato in concorso erano poi seguite sentenze di condanna dai Tribunali per i Minorenni di Torino, Bologna e Firenze per furti in abitazione. Pluricondannata per lo stesso reato fino al 2018, la donna era stata comunque arrestata nel 2017 in esecuzione di un mandato d’arresto europeo, emesso dalla Pretura di Tiergarten nel 2014, perché gravemente indiziata di otto furti in appartamento di denaro e gioielli d’oro del valore di circa 70mila euro. Tutti furti commessi nella zona dell’area metropolitana di Berlino. Grazie ai ricavi illeciti dei suoi reati, come ricostruito dagli accertamenti patrimoniali portati a termine dai poliziotti della Divisione Anticrimine, la donna ha mantenuto un tenore di vita agiato pur senza svolgere alcuna attività lavorativa.

Sotto il profilo della disponibilità, le unità immobiliari sottoposte a sequestro preventivo a Legnano, sebbene non intestate alla donna, devono ritenersi nella sua disponibilità in quanto intestate al convivente padre dei suoi sei figli con cui vive sin dal tempo degli acquisti e che pertanto deve considerarsi suo prestanome. Gli acquisti degli appartamenti sono stati effettuati nel marzo e nel maggio 2017 e si inseriscono nell’arco temporale in cui la donna ha manifestato pericolosità sociale, finalizzata ad accumulare il patrimonio derivato dalla sua attività illecita (da luglio 2007 a maggio 2018). La 30enne, che risulta ancora oggi agli arresti domiciliari, è ora chiamata a dimostrare la provenienza lecita del valore complessivo dei beni sequestrati, altrimenti il sequestro si trasformerà in confisca.