L’atelier nel mirino delle spaccate: boutique razziata per la nona volta

Legnano, negoziante esasperato: "Li arrestano e sono subito liberi"

La vetrina distrutta (Studio Sally)

La vetrina distrutta (Studio Sally)

Legnano (Milano), 16 maggio 2017 - «Lo Stato mi ha lasciato solo contro tutti i malviventi che da anni tormentano me e la mia attività. Li prendono e subito dopo sono già fuori, di nuovo pronti a colpire». Vinicio Ravagnani, imprenditore che da trent’anni si occupa di moda, sembra voler gettare la spugna. Questo dopo l’ennesima spaccata avvenuta nella notte fra domenica e lunedì nel suo showroom di piazza Gianfranco Ferrè, nel cuore di Legnano. Un commando di quattro persone, tutte col volto travisato, è entrato in azione poco dopo le 4 , sfondando con un’automobile le verine del negozio e poi razziando vestiti griffati, accessori e borse per migliaia di euro. «Questo di stanotte sarà il nono furto che subisco in tre anni, ormai ho anche perso il conto delle irruzioni avvenute nei punti vendita di Arona, Busto Arsizio e qui a Legnano – racconta esasperato, l’impenditore – Dico soltanto che, in un caso, li hanno presi e sono stati subito liberati dal giudice di turno. Non c’è certezza della pena nel nostro Paese e questi signori lo sanno bene. Perciò continuano imperterriti a delinquere». Solo un mese fa, il negozio di Busto Arsizio era stato visitato dai ladri con la medesima modalità: «Ho lì ancora il vigilante ventiquattro ore al giorno perché il vetro speciale per le vetrine non è ancora arrivato. Purtroppo per difendere le mie attività dovrò dotarmi di una guardia armata, piazzata davanti ai negozi. Ormai non so più che cosa fare».

Lo showroom legnanese è uno spazio di 1.200 metri quadri. Una vetrina di prestigio e di forte impatto, che ospita i più noti marchi del panorama lusso e va ad aggiungersi alle altre due boutique situate ad Arona e all’outlet di Busto Arsizio. In tutte questa attività i furti in questi anni si sono moltiplicati a livello esponenziale. A nulla sono valsi telecamere, antifurti di ultima generazione con cortine fumogene e allarmi sofisticati. I ladri non si sono mai fermati. «Adesso chiederò al Comune di Legnano la possibilità di mettere dei dissuasori in piazza per evitare che le auto ariete possano sfondarmi le vetrine - dichiara Ravagnani – Ormai siamo arrivati a questo punto ed è davvero pazzesco dover trasformare un’attività commerciale in uno spazio blindato». L’intenzione di chiudere il concept store legnanese, uno dei pochi negozi chic rimasti in città, per il momento non c’è. Ma la voglia di mollare inizia a farsi strada.