Via ai rincari dei mezzi pubblici Biglietti, carnet e settimanali: ecco quanto costa viaggiare

Parte domani l’adeguamento delle tariffe Atm, il tagliando singolo urbano sale a 2,20 euro. Ma per alcuni residenti nell’hinterland aumenta anche il prezzo degli abbonamenti mensili

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MILANO

di Giambattista Anastasio

Da domani muoversi a Milano e nell’hinterland con i mezzi pubblici sarà più costoso. Entrano infatti in vigore i rincari delle tariffe innescati dalla necessità di adeguarsi ai parametri Istat dopo due anni nei quali, a causa della congiuntura pandemica, non vi è stato alcun adeguamento. Rincari resi inevitabilmente più amari dalla riduzione delle corse che scatterà a partire dal 30 gennaio, anche se si tratterà di una riduzione contenuta al 3% del volume di servizio garantito oggi e inciderà soprattutto sui tempi di attesa che occorrerà osservare alle fermate delle linee di superficie negli orari di morbida.

Nel dettaglio, quanto alle nuove tariffe in vigore da domani, il biglietto ordinario urbano non costerà più 2 euro ma 2,20 euro. E, a cascata, aumenteranno proporizionalmente tutti gli altri titoli di viaggio singoli. Quindi, limitatamente a quelli validi entro i confini della città di Milano, il biglietto giornaliero salirà a 7,60 euro, quello valido per 3 giorni a 13 euro, mentre per un carnet da 10 biglietti occorreranno 19,50 euro. Passando esattamente al capo opposto dello spettro dei prezzi, per un biglietto singolo valido per attraversare tutte le 9 zone nelle quali è divisa l’area metropolitana milanese serviranno 4,80 euro, che diventano 16,50 euro per un giornaliero, 28,50 per un biglietto valido 3 giorni e 43 euro per un carnet da 10 viaggi.

Quindi i settimanali: in questo caso, a seconda delle zone di validità, si va da un minimo di 18,50 euro ad un massimo di 40,50 euro. Ma attenzione, per alcuni residenti dell’area metropolitana, da domani aumenterà anche il prezzo degli abbonamenti mensili, invece lasciato invariato, insieme al prezzo degli abbonamenti annuali, a Milano città e nella stragrande maggioranza degli altri Comuni. Il riferimento è a quanti hanno necessità di acquistare un abbonamento mensile che consenta di raggiungere Milano partendo dai Comuni della fascia 8 e 9, quindi: Bernate Ticino, Cuggiono, Buscate, Dairago per la 8 e Magnago, Vanzaghello, Castano Primo, Turbigo, Robecchetto con Induno e Nosate per la fascia tariffaria 9. Per primo caso per un abbonamento mensile ordinario serviranno 88 euro, nel secondo 89. Per un mensile under 26, il prezzo è, rispettivamente, di 66 e 67 euro. Infine per il mensile riservato agli over 65 occorreranno 66 euro nella fascia tariffaria 8 e 67 nella 9.

Infine l’elenco delle linee che dal 30 gennaio vedranno diminuire la frequenza delle proprie corse negli orari di morbida (nel dettaglio le attese aumenteranno di 2 o 3 minuti): la revisione riguarda i tram 1, 2, 3, 4, 5, 12, 14, 15, 19, 27 e 33; e le linee bus 43, 47, 49, 50, 54, 58, 60, 61, 63, 67, 70, 73, 74, 80, 81 e 94.

I partiti di opposizione in Consiglio comunale, nel frattempo, non desistono. Fratelli d’Italia ha avviato una raccolta firme on line per chiedere l’azzeramento degli adeguamenti tariffari: "La Giunta di sinistra mette ancora una volta le mani nelle tasche dei milanesi" sottolineano dal partito di Giorgia Meloni. "Un’altra salassata per i cittadini, la seconda dopo l’inopinata decisione, di chiudere l’ingresso ad Area B ai veicoli diesel Euro 5" rimarca Fabrizio Cecchetti, coordinatore lombardo della Lega.