Vaccinazioni per i disabili spostate a giugno: Uildm e Anffas scrivono a Mattarella

I rappresentanti delle sezioni di Legnano delle due associazioni denunciano il grave disservizio che riguarda una cinquantina di persone e scrivono al Presidente della Repubblica: "Per noi ogni giorno senza vaccino è un giorno di rischio in più"

Per i disabili le vaccinazioni restano un altro percorso a ostacoli

Per i disabili le vaccinazioni restano un altro percorso a ostacoli

Legnano (Milano) - Gli era stata promessa rapidità nella vaccinazione una volta che era stato finalmente compreso che le categorie con disabilità hanno la necessità di essere tutelate: la campagna “#primaTu” però a poco serve se a giochi fatti la vaccinazione per parecchi di loro è stata programmata addirittura per il mese di giugno. Sono i rappresentanti di Anffas e Uildm Legnano, Francesca Fusina e Luciano Lo Bianco, ai quali si aggiunge anche Marco Rasconi, della direzione nazionale di Uildm, a denunciare il disservizio che per loro esperienza personale sta accadendo nell’ASST Ovest Milano. Questi stessi rappresentanti avevano lamentato tempo fa l’assenza dal piano vaccinazioni e una volta presi finalmente in considerazione avevano sollecitato una programmazione chiara e praticabile: ora si trovano a segnalare le gravi disfunzioni che provocano inaccettabili ritardi per parte degli interessati.

Un disservizio già comunicato al vax manager di Ats Milano città metropolitana “ma senza alcun riscontro” e che ora ha preso la forma della lettera, indirizzata al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Presidente del Consiglio, Mario Draghi, al Commissario straordinario per l’emergenza Covid, generale Francesco Paolo Figliuolo, e ai vertici regionali. “In riferimento alle vaccinazioni per persone con disabilità grave che frequentano alcuni centri diurni di Legnano – spiegano i firmatari della lettera -, l’organizzazione fatta per la somministrazione prevede che mentre alcuni centri hanno già somministrato almeno la prima dose, per altri la data prevista sia fine maggio/inizio giugno, stiamo parlando di circa 50 persone più i loro conviventi.

Francamente inaccettabile considerato anche che lo slogan della campagna vaccinale si intitola “#primaTu”. In che senso prima tu? Contagiati prima tu? Muori prima tu? Ogni giorno senza vaccino è un giorno di rischio in più. Ci sentiamo presi in giro e discriminati, non è possibile che nella stessa ATS si stiano verificando trattamenti così diversificati a seconda della ASST di appartenenza, non è possibile che anche all’interno della stessa ASST ci sia chi è stato già vaccinato e chi invece andrà a giugno... A giugno!”.

I referenti di Anffas e Uildm chiedono un intervento al più presto per risolvere una soluzione che rischia di avere effetti devastanti sulla vita quotidiana dei disabili e dei loro famigliari: “Siamo scandalizzati, a nome di tutte le persone con disabilità che le nostre associazioni rappresentano – raccontano ancora nella loro lettera -; è più di un anno che viviamo in uno stato di semi reclusione, abbiamo sopportato prove umanamente insopportabili, ora che abbiamo il diritto di essere vaccinati perché è il nostro turno vediamo che per cause che non riusciamo a comprendere non veniamo considerati. Ci avevate promesso efficacia, efficienza e sensibilità verso la nostra condizione, noi abbiamo portato pazienza e abbiamo rispettato le regole, le stiamo ancora rispettando ; la sensazione che ci pervade adesso però è quella di essere considerati cittadini di serie C, poco importanti e sacrificabili. Chiediamo quindi che venga immediatamente posto rimedio a questa grave situazione discriminatoria e che nei prossimi giorni vengano vaccinati tutti gli utenti dei centri diurni e i loro caregivers, così come ci avevate promesso, altrimenti riterremo voi responsabili di ogni eventuale contagio o focolaio”.