Una comunità guidata dal suo sacerdote accoglie a braccia aperte chi scappa dalle bombe

ll prete bustocco racconta la vita degli “esuli” salvati nel corso del 2022

Volendo approfondire questa vicenda così vicina a noi, abbiamo rivolto qualche domanda a Don Giuseppe Tedesco per comprendere ciò che lui e queste famiglie stanno affrontando.

Come si sente ad aver aiutato tante famiglie?

"Per me non è una novità, anzi direi che è uno dei miei compiti; anche allo scoppio della guerra in Siria, qualche anno fa, abbiamo aiutato delle famiglie che necessitavano di ospitalità. E non dimentichiamo che la nostra parrocchia sostiene ogni settimana circa 30 famiglie italiane e straniere bisognose".

Come è cambiata la sua vita dopo il loro arrivo?

"La mia giornata non è molto cambiata sotto l’aspetto della vita in oratorio, ma è molto più sfiancante visto che devo seguire dei bambini e due ragazzi adolescenti di cui sono il tutore; infatti molti, anche se sono in Italia da quasi un anno, hanno ancora qualche difficoltà nello svolgimento dei compiti assegnati e nello studio.

Per di più, i ragazzi che alloggiano nell’oratorio, frequentano quotidianamente due scuole: quella italiana al mattinoe quella ucraina al pomeriggio.

Qualche volta però tocca anche a me aiutarli con i compiti".

E loro come hanno affrontato questa nuova vita?

"I gradi di difficoltà di ambientamento sono diversi, ma tutti sono stati accolti con grande generosità e affetto dalla comunità.