Ucciso e bruciato in Romania: il mistero dell'imprenditore milanese Mauro Donato Gadda

Trovato carbonizzato nel baule dell'auto, prima era stato picchiato a morte. Mauro Gadda era partito dal Legnanese dieci anni fa per rifarsi una vita

Mauro Donato Gadda

Mauro Donato Gadda

Busto Garolfo (Milano) -  La vita di Mauro Donato Gadda si è conclusa nel bagagliaio della sua Dacia Logan. Sessantaquattro anni, nativo di Busto Garolfo, nel Legnanese, lo hanno trovato carbonizzato in un campo a una manciata di chilometri dalla capitale romena Bucarest dove viveva e svolgeva un’attività imprenditoriale legata al trattamento delle acque. Probabilmente ammazzato di botte.

L’uomo che viveva in Romania da dieci anni, da una prima ricostruzione dei fatti, sarebbe stato ammazzato e poi caricato nel bagagliaio della sua auto e poi trasportato in un campo poco fuori la città dove è stato dato alle fiamme.  Sono in corso le indagini della polizia che già sembrerebbero aver portato al fermo di una coppia di giovani: Valentin e Carmeluta di 27 e 23 anni con due figli a carico e con qualche problema in famiglia. A scatenare la furia omicida della coppia sarebbe stata una presunta relazione della Carmeluta con l’imprenditore mentre una seconda ipotesi parla di una possibile reazione del Valentin dopo aver scoperto la moglie appartata con il sessantaquattrenne bustese.

Molto conosciuto nell’ambiente imprenditoriale romeno, Mauro Gadda si era rifatto una vita dopo alcune vicissitudini in terra italiana che lo avevano quasi costretto a lasciare il paese. Nato a Busto Garolfo nel 1958 era sempre stato un tipo brillante e desideroso di intraprendere nuove strade, chi lo conosceva parla di un soggetto sempre in cerca di diverse esperienze imprenditoriali. Diplomatosi in una scuola superiore del legnanese aveva messo su casa a Casorezzo, a due passi dal paese natale, dove viveva con la moglie e i due figli. Poi la svolta dettata forse da alcuni problemi con la famiglia e con l’impresa di cui era titolare che lo hanno spinto a lasciare nel 2012 l’Italia verso la Romania.

A Bucarest inizia apre una nuova attività nel campo della purificazione delle acque, diventa un imprenditore conosciuto nella capitale dove vive in una lussuosa villa con a disposizione una collezione di automobili. Un decennio felice sull’onda di una notorietà imprenditoriale a cui faceva da contrasto una certa riservatezza personale che non gli aveva però impedito intraprendere diverse relazione. Anche se la matrice passionale sembra quella più accreditata, le indagini della polizia romena si stanno muovendo in altre direzioni. La tecnica del delitto ricorda quella di un’esecuzione. Sul corpo dell’italiano sarebbero state riscontrate fratture in diversi punti, mentre appare probabile che il decesso non sia avvenuto a causa delle fiamme. La vettura sarebbe stata data alle fiamme solo dopo l’omicidio. Sarà in ogni caso l’autopsia a fugare ogni dubbio.