"Legnano può riservare delle belle sorprese". Parola di Cicerone

Dal Castello visconteo alla chiesa di Sant’Ambrogio: i tour organizzati da un gruppo di volontari riscuotono successo

Il gruppo dei Ciceroni volontari davanti a Palazzo Malinverni, sede del municipio

Il gruppo dei Ciceroni volontari davanti a Palazzo Malinverni, sede del municipio

Legnano (Milano), 9 agosto 2020 - Se il Covid impone un turismo 2020 tutto italiano, si può essere turisti anche nella propria città. Se guidati da persone che ti fanno scoprire le bellezze a chilometro zero divenute trasparenti, poiché siamo tutti distratti da mille cose. Il gruppo Ciceroni volontari di Legnano può dire di aver raggiunto l’obiettivo. Giovedì, a farsi incantare dai tesori di una Legnano notturna, c’erano 85 persone ripartite in 6 gruppi. Hanno preso contatto con il vecchio Castello dei Cotta (oggi non più visibile) il Palazzo da Perego (con i primi stemmi della Famiglia Visconti), la Chiesa di Sant’Ambrogio (il più antico insediamento religioso della città), il municipio di Legnano (collegamento ideale tra passato e presente). I Ciceroni nascono da un’idea di Alessia Cartabia e Giuliana Apicella. Il battesimo circa 7 anni fa, con una manifestazione legata alla storia della Manifattura cittadina.

Da quali motivazioni muovete? "Il tutto è nato casualmente con l’intento di valorizzare la città di Legnano – rispondono –. Alcuni cittadini appassionati di storia del legnanese hanno iniziato a coinvolgere spontaneamente altri cittadini per supportare le iniziative culturali dell’allora Amministrazione comunale. Da allora il gruppo ha iniziato a crescere e a dedicarsi al territorio. Legnano è una città che ha molto da raccontare e questo è il nostro obiettivo: farla conoscere". Nel 2018 i Ciceroni vincono il premio alla Virtù civica «Il Panettone d’Oro» di Milano. Siete guide professioniste? "No, siamo solo cittadini appassionati. Nessuno di noi è una guida. Svolgiamo questa attività per pura passione. Il gruppo è eterogeneo e coinvolge studenti universitari, professionisti, docenti, pensionati, lavoratori. La maggioranza sono donne. Ci troviamo, dividiamo le attività e ognuno ha il proprio compito da svolgere, la propria ricerca da affrontare e poi da mettere in comune con gli altri". Chi partecipa alle vostre visite? "Il pubblico è eterogeneo per cultura, età, interessi. Anche qui prevalgono le donne, sembrano più attratte a conoscere arte e storia". Avete già una data che possiamo annunciare? "A causa delle richieste rimaste insoddisfatte per "Legnano by night" dello scorso giovedì, abbiamo intenzione di riproporre questo evento nella prima metà di settembre". Cosa vi domandano i partecipanti? "Sono sorpresi di scoprire tesori nascosti che sono paradossalmente sotto i nostri occhi tutti i giorni: quando andiamo a prendere un gelato, un vestito, un caffè o un documento in Comune. Spiegare la nostra storia e le leggende che avvolgono la nostra città (come per lo stemma dei Visconti o quello del Comune) coinvolge sempre molto i partecipanti. Il nostro obiettivo non è solo illustrare i monumenti ma entrare anche in contatto con quanto succedeva all’epoca, le motivazioni, gli aspetti socioeconomici. E le richieste più frequenti sono quelle di portare i nostri “racconti“ anche nelle scuole".