Franco Tosi, il commissario Lolli pensa positivo: "Vicini a una soluzione"

Ieri a Roma vagliate le offerte presentate dal proprietario della Tosi, Alberto Presezzi

Alberto Presezzi e, in piedi, Andrea Lolli

Alberto Presezzi e, in piedi, Andrea Lolli

Legnano (Milano), 16 aprile 2019 - La "guerra" non è ancora finita, ma sembra realistico pensare che entro breve nella discussione per le aree della Franco Tosi Meccanica si possa arrivare a mettere un punto. Ieri pomeriggio il commissario straordinario Andrea Lolli e il comitato di sorveglianza hanno vagliato la documentazione in merito alle due offerte presentare dal proprietario della Tosi. «Non è stato ancora deciso nulla - commenta il commissario Lolli -, ma in questi giorni sono stati compiuti passi importanti per arrivare a una soluzione positiva della vicenda. Continueremo a vagliare la documentazione per cercare di arrivare a sottoporre tutto al Ministero». Un tassello importante verso la definitiva soluzione, quindi. Almeno così sembra per quanto riguarda la querelle che per quasi due anni ha visto la Tosi protagonista di un braccio di ferro, a volte persino grottesco, fra il commissario straordinario Andrea Lolli, responsabile della gestione delle aree, e il proprietario del ramo d’azienda ovvero l’imprenditore Alberto Presezzi.

L’oggetto del contendere erano le aree, troppo estese per l’attuale situazione imprenditoriale non solo della Tosi ma di tutta Legnano, sulle quali si trova la storica fabbrica di turbine - una parte, visto che attualmente la Tosi non occupa più il sito industriale che la caratterizzava negli anni d’oro in cui dava occupazione a migliaia di persone - e quello che potesse essere il suo reale valore di mercato. Per oltre un anno e mezzo le due posizioni sono rimaste molto distanti: il commissario straordinario valutava l’area non meno di nove milioni di euro, mentre le valutazioni del patron Presezzi non andavano oltre un terzo di questa cifra.  Dopo un bando di gara per l’acquisizione delle aree andato deserto, a fine 2018 si è deciso di aprire una trattativa privata fra il commissario e l’unica realtà interessata, ovvero l’attuale proprietà di Tosi. L’imprenditore di Burago Molgora aveva così avanzato due proposte: una per l’acquisizione dell’intero perimetro e l’altra per l’acquisto di una sola parte della zona industriale. Praticamente sin da subito ad avere una considerazione maggiore era stata proprio quest’ultima, giudicata la più facilmente praticabile. I prossimi saranno quindi, finalmente, giorni davvero decisivi: la Tosi potrebbe concretamente rimanere a Legnano.