Niente tuffi nel Ticino malato: divieto di balneazione nel fiume

A causa dell’inquinamento elevato

Controllo qualità dell'acqua fiume Ticino (Studiosally)

Controllo qualità dell'acqua fiume Ticino (Studiosally)

Abbiategrasso (Milano), 13 luglio 2018 - Anche quest’anno chi cerca refrigerio alla calura estiva in riva al Ticino non potrà gettarsi nelle acque del fiume. Oltre al pericolo in sé rappresentato dalle correnti, che in passato hanno fatto registrare parecchi annegamenti (negli ultimi anni quasi esclusivamente di persone immigrate che non conoscono il fiume, ndr), gettarsi nel Ticino non è il massimo anche per l’aspetto igienico-sanitario. Lo si desume dalla relazione annuale del Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria di Ats Città Metropolitana di Milano, che ha effettuato la classificazione delle acque di balneazione dei fiume Ticino sulla base dei monitoraggi costanti della qualità delle acque.

Relazione dalla quale i sindaci dei Comuni rivieraschi hanno preso spunto per emettere le loro ordinanze di divieto, a cominciare da quello di Abbiategrasso. Il programma di monitoraggio del Dipartimento di Igiene prevede prelievi mensili da aprile a settembre. Al termine della stagione 2017 tutti i punti monitorati sono risultati di qualità scarsa e quindi non balneabili. I prelievi – nel tratto di competenza milanese – vengono effettuati a Castano (Casa delle Barche), Cuggiono (località Baragge), Boffalora (località Piave), Abbiategrasso (Centro balneare Gabana), Besate (Zerbo).

Vengono esaminati due parametri, la presenza di batteri E.coli e la presenza di batteri Enterococchi da cui scaturisce una valutazione complessiva della qualità dell’acqua. Il giudizio espresso, comune a tutti e cinque i punti di prelievi, è quello di una qualità «scarsa». Solo per il paramento dei batteri Enterococchi (genere di batteri largamente presenti in natura e, costantemente, nel materiale fecale dei vertebrati, uomo compreso) a Castano l’analisi riporta il risultato «Buono», a Cuggiono «Sufficiente» mentre più di va verso sud il giudizio diventa «Scarso», proprio perché a monte di Castano si immette uno dei depuratori con la portata maggiore che afferiscono al Ticino (quello di Sant’Antonino con le acque di Gallarate, parte di Busto Arsizio e di Malpensa, pari a 300mila abitanti equivalenti). L'acqua sorgiva e quella pulita del fiume nel primo impatto riesce a diluire i batteri ma poi, quando nel fiume entrano anche le acque del depuratore del Magentino, quelle del Canale Scolmatore e sulla parte opposta di Cassolnovo e Vigevano, la qualità vira allo scarso.