I lavori nel cantiere del teleriscaldamento
Tutti favorevoli, meno il comune di Canegrate che non ha dato il suo assenso a una bozza di progetto che, al momento, viene tenuta completamente coperta e della quale si conosce solo il punto di partenza e quello di arrivo: parliamo del progetto per il collegamento tra il sistema di teleriscaldamento di Legnano e il termovalorizzatore di Borsano gestito da Neutalia. Il voto è stato espresso nella giornata di mercoledì in occasione dell’assemblea dei soci di Amga spa, la società di via per Busto Arsizio che, partecipata dai Comuni della zona e per oltre il 66% da Legnano, oltre a gestire il teleriscaldamento in città è anche socia di Neutalia, la società che gestisce da pochi mesi il termovalorizzatore di Borsano con Agesp Busto Arsizio e Cap Holding. La rapida approvazione del progetto di collegamento, arrivata senza che i consiglieri comunali di Legnano fossero mai stati informati delle intenzioni della partecipata, sarebbe divenuta necessaria per poter partecipare a un bando e poter ottenere finanziamenti, ma è anche vero che di questa ipotesi - il collegamento all’impianto di teleriscaldamento - i vertici di Amga hanno iniziato a parlare già lo scorso mese di marzo.
Nella sostanza il problema da risolvere riguarda il sistema da utilizzare per "scaldare" l’acqua del sistema di teleriscaldamento che serve un gran numero di utenze tra Legnano e Castellanza e che a oggi è alimentato a metano, dunque ben poco "sostenibile". Tubature per oltre 6 chilometri permetterebbero di sfruttare il calore prodotto dal termovalorizzatore proprio per questo scopo. L’approvazione del progetto all’assemblea ha provocato alcune le proteste, in particolare è stato Franco Brumana del Movimento dei Cittadini a sollevare la questione sottolineando il silenzio di tomba che ha accompagnato il percorso fino a questo momento.