Rescaldina, c’è il bando per la rinascita della Tela

La gara per l’assegnazione dello stabile che era stato confiscato alla 'ndrangheta scadrà il 3 marzo

La Tela di Rescaldina

La Tela di Rescaldina

Rescaldina (Milano), 10 febbraio 2019 - Il bando è arrivato. Con almeno un mese di ritardo - il sindaco aveva annunciato che sarebbe dovuto essere pronto entro la fine del 2018 -, ma almeno è arrivato: la gara per l’assegnazione dei locali della ormai ex “osteria sociale del buon essere” La Tela è finalmente aperta. L’immobile sulla Saronnese è tornato ad essere a disposizione dell’Amministrazione comunale, che lo ha rimesso al centro di una gara per la sua assegnazione. L’appalto dovrebbe avere - molto dipenderà dai progetti e dalle disponibilità di chi vi entrerà - una durata di sei anni e il settore di impiego principale dovrà essere quello della ristorazione. Il criterio di scelta sarà quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa, insieme ai punti di contatto con i contenuti del bando quali la finalità sociali del progetto. La scadenza fissata per la presentazione delle offerte è quella del 3 marzo a mezzanotte, mentre la prima seduta pubblica nella quale saranno svelate le eventuali proposte pervenute è indetta per mercoledì 6 marzo alle 9.30 in municipio.

La speranza è che, dopo la tormentata gestione da parte della cooperativa Arcadia, l’attività della Tela possa tornare a caratterizzare il paese. Anche perché quello di questo immobile tornato a nuova vita aveva rappresentato un esempio virtuoso per moltissime persone e per diversi Comuni in tutta Italia. «Siamo tutti concordi - aveva spiegato il sindaco Michele Cattaneo - nel sostenere che La Tela debba riaprire il prima possibile. Tenerla chiusa significherebbe dire averla data vinta alla criminalità organizzata e questo non possiamo pemetterlo». Questo immobile sulla Saronnese, infatti, era stato sequestrato diversi anni fa a una famiglia ritenuta vicina alla ‘ndrangheta. Dopodiché l’Amministrazione comunale aveva fatto richiesta di poter avere in gestione questo edificio. Da lì era quindi nata l’idea di definire le linee guida per un progetto che potesse far tornare l’immobile, che prima del sequestro era un ristorante pizzeria, a disposizione della cittadinanza. Ad aggiudicarsi il bando, anche perché era di fatto l’unica a possedere tutti i requisiti necessari, era stata la proposta della cooperativa Arcadia. Una proposta che poco dopo è diventata realtà con la creazione dell’osteria sociale del buon essere La Tela. Un progetto che sembrava essere nato sotto una buona stella, ma che poi si è rivelato fallimentare soprattutto a causa di problemi nella gestione economica.

Eppure La Tela durante i primi mesi della propria attività era stata presa ad esempio da Comuni e associazioni: era una colpo inferto alla criminalità, un colpo evidente e attivo che stava a significare anche soltanto con la sua presenza quanto la lotta alla criminalità stesse funzionando. Il naufragio di questo progetto ha lasciato una grande delusione in paese e in tutto il territorio, soprattutto perché questo è stato di fatto uno dei primi progetti in Italia di edificio tornato a nuova vita. Ora con il secondo bando si punta a far tornare lo stabile della Saronnese un punto di riferimento per la lotta alla criminalità, un luogo di ritrovo che funzioni davvero e che possa dimostrare che un’attività onesta e che non «scenda a patti con la criminalità» può nascere proprio all’interno di un luogo che ha fatto guadagnare alcuni esponenti ritenuti vicini alla criminalità stessa.