Superstrada Vigevano-Malpensa, il Parco del Ticino dice no

Sconfessata così la posizione del presidente Gian Pietro Beltrami, che a titolo personale si era espresso in maniera positiva

Maddalena Gioia Gibelli del Parco del Ticino

Maddalena Gioia Gibelli del Parco del Ticino

Magenta (Milano), 28 settembre 2017 - Il Parco del Ticino ribadisce il suo «no» al progetto della superstrada sconfessando la posizione assunta a titolo personale dal presidente Gian Pietro Beltrami, che si era espresso per realizzare l’infrastruttura «con un po’ di buon senso e senza devastare il territorio». Il dietrofront politico è arrivato ieri, durante la seduta del Consiglio di gestione, quando è stato deciso di restituire a Gioia Gibelli la delega in materia di pianificazione che la consigliera aveva rimesso a luglio, in aperta polemica con il presidente Beltrami. La decisione certifica che sarà proprio lei a trattare le questioni riguardanti la superstrada per conto dell’ente di tutela ambientale.

L’atto di ieri, inoltre, conferma che l’unica posizione ufficiale assunta dal Parco in merito al progetto Anas presentato due anni fa (peraltro quasi identico all’attuale) è di assoluta contrarietà, come da delibera del settembre 2015. Basti pensare che nello stesso anno il Consiglio di gestione era arrivato anche a chiedere una «revisione radicale» del documento e da allora nessun progetto differente è stato consegnato al Parco. La comunicazione è già stata inviata a tutti i sindaci che stanno discutendo della Vigevano-Malpensa ai tavoli istituzionali.

Politicamente parlando la decisione rappresenta uno schiaffo nei confronti di Beltrami, che a luglio aveva dovuto affrontare uno scossone ai vertici dell’ente appena qualche giorno prima che il progetto Anas tornasse al Consiglio superiore dei lavori pubblici. Allora, le sue dichiarazioni orientate verso un «sì» di massima alla superstrada avevano scatenato la dura reazione del vice presidente Luigi Duse, che aveva parlato di una «mancanza di rispetto» nei confronti della storia del Parco. Poi era stata la volta della consigliera Gibelli, che aveva restituito la delega alla pianificazione territoriale «considerando inutile la mia attività rispetto alla delega ricevuta, oltre che lesiva per il Parco, la mia persona e la mia figura di consigliera», aveva spiegato. Insomma, il caso politico scoppiato solo un paio di mesi fa non si è ancora chiuso del tutto, nel frattempo i sindaci attendono la convocazione alla conferenza dei servizi dove si dovrebbero discutere i dettagli tecnici del progetto attuale.