"Sui punti vaccinali non tagliateci fuori"

L’appello della Rsa Sant’Erasmo dopo la circolare sul riassetto per i centri definiti di "scarsa attività"

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di Paolo Girotti

"Volevamo ampliare il campo d’azione del nostro centro vaccinazioni e invece ora, con le ultime direttive, ci troviamo a doverne fare a meno anche per le nostre esigenze interne: questa riorganizzazione rischia di creare grossi problemi sul territorio e ci auguriamo un ripensamento": i vertici della rsa Sant’Erasmo hanno reagito così alle nuove direttive regionali arrivate a destinazione nella mattinata di ieri e che riguardano questa a tante altre strutture simili del territorio. La circolare, a firma del nuovo direttore Welfare di Regione Lombardia, Giovanni Pavesi, prevede che dal prossimo 23 aprile i centri vaccinali con scarsa attività di somministrazione "non siano più riforniti" – spiegavano ieri i vertici della rsa – Fra questi centri è stata ricompresa la rsa Sant’Erasmo che fino a oggi ha già somministrato 527 dosi di vaccino a beneficio di ospiti, operatori, personale esterno dei servizi continuativi, volontari. In questi giorni la Fondazione stava avviando la campagna vaccinale sugli utenti della rsa aperta".

"Il tutto a costo zero per il sistema sanitario regionale – spiega il direttore Generale, Livio Frigoli -, cioè senza caricare né i costi di somministrazione, né le spese per l’approvvigionamento dei vaccini. Non solo: ci siamo già anche resi disponibili a estendere il nostro campo d’azione al resto della cittadinanza". Come spiegato nella nota della rsa legnanese, la questione non riguarda certo la sola Sant’Erasmo ma tante altre strutture simili: il limite temporale per dare il via alla riorganizzazione è fissato al prossimo 23 aprile. Da quel momento gli anziani ospiti in ingresso nelle rsa dovranno dunque essere dirottati ad altra sede, grandi centri vaccinali identificati con le ultime direttive, con tutti i rischi del caso.

"Mi auguro che prevalga il buonsenso. Troppo spesso le autorità hanno sottovalutato il ruolo e l’importanza delle rsa – ha aggiunto il presidente della Fondazione Sant’Erasmo, Domenico Godano -. Confido che la Regione riesca a inquadrare la funzione e l’utilità che le rsa possono garantire al sistema sanitario e ai cittadini lombardi. Spero solo che avvenga al più presto, per il bene di tutti".