Violenza sessuale sul treno Milano-Varese, il racconto: "Così ho incastrato i due"

Venegono, immigrato chiama i carabinieri e fa scattare l'allarme: "Mi ha citofonato un tizio ubriaco che poi si è scusato perché aveva sbagliato casa"

I carabinieri alla stazione di Venegono

I carabinieri alla stazione di Venegono

Venegono Inferiore, 9 dicembre 2021 - Sarebbe stato un marocchino, ben integrato in Italia e residente in provincia di Varese, ad incastrare i due stupratori Anthony Gregory Fusi Mantegazza ed Hamza Elayar. "Mi ha citofonato un tizio tutto ubriaco che poi si è scusato perché non era la mia casa quella che stava cercando. Avevo letto sui giornali quanto era accaduto in zona e così ho chiamato i carabinieri per denunciare questo episodio". Da lì poi i carabinieri sono poi riusciti a risalire ai due e bloccarli mentre prendevano parte ad una festa fra droga ed alcol insieme ad altri nordafricani sabato sera. Amici forse no, ma sicuramente complici, Tony e Hamza, tanto che il pregiudicato marocchino spesso e volentieri si nascondeva nel tugurio dell’italiano a Venegono Inferiore per scappare dalla legge e da quell’ordine di espulsione dal territorio nazionale che da tempo era diventato carta straccia per il 27enne. Venerdì sera i due si erano invece recati a dormire da un amico sudamericano ed erano talmente ubriachi da sbagliare caseggiato.

Hamza ha una fedina penale densa di reati di microcriminalità fra spaccio, risse e furti e ha trovato nell’italiano la spalla giusta su cui poter contare. Dopo la serata nella vicina Tradate al centro commerciale, i due avevano preso il treno regionale 12085 della tratta Milano Cadorna-Varese Nord trovando la loro prima vittima in una impiegata che era sola nello scompartimento del piano superiore al telefono col padre. La donna è stata presa da dietro con una mano sulla bocca. Una violenza inaudita, poi lo stupro con l’italiano che ha fatto da palo, prima che i due scenderessero dal convoglio alla ricerca di una seconda donna da violentare. Bicicletta alla mano i due hanno percorso il sottopasso e sono sbucati all’altezza del binario 1 a lato della sala d’attesa dove c’era una studentessa 22enne. A entrare per primo con la scusa di una informazione su un treno è stato Hamza Elayar con in mano la sua bicicletta. Chiede, poi esce, poi rientra e tenta di instaurare un dialogo con la donna che, sentendo il tanfo dell’alcol, gli chiede di allontanarsi, ma invece che lasciare la sala dentro la stanza arriva anche l’italiano.

I due l’aggrediscono ma la donna prima tenta di aggrapparsi alla porta per fuggire aprendola quel tanto che basta per vedere un uomo ancora lontano che stava arrivando proprio verso la stazione. I due quindi desistono e scappano dalla zona. La donna chiama il 112 e racconta della molestia appena subita. Poi la descrizione dei due: Tony alto circa 170 centimetri, corporatura esile con un cappello di quelli con la visiera, un paio di occhiali, carnagione chiara. Il nord africano: barba incolta, pelle chiara, occhi scuri, magro ma piazzato, con un cappello di lana tipo cuffia, blu chiaro, alto forse oltre 180 centimetri. Dettagli questi che poi sono serviti al fermo dei due.